Sarde ripiene

Sarde ripiene

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Sarde ripiene

di Erica De Falco

Ricetta

Ingredienti:

5 sarde

50 gr di ricotta

30 gr di mozzarella

2 carciofi

2 uova

Farina e olio di oliva Q.b.

1 spicchio di aglio

Pangrattato

Per la maionese di alici:

Alici sott’olio

Olio di semi

Ghiaccio

Procedimento :

Pulire le sarde avendo cura di togliere le interiora e la lisca e lasciare la coda intatta. Tagliare a cubetti la mozzarella. Prendere i carciofi, li puliamo e li tagliamo finemente. Scaldare in una padella un goccio di olio con uno spicchio di aglio, aggiungiamo i carciofi, mettiamo un pizzico di sale  e lasciamo cuocere a fuoco basso con un coperchio. Appena saranno cotti li frulliamo insieme alla ricotta e alla mozzarella. Con il composto ottenuto possiamo farcire le sarde che passeremo nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato.

Friggiamo le sarde e le serviamo con la maionese di alici che si monterà unendo le alici sott’olio con ghiaccio e olio di semi nel mixer.

 

 

Baccalà mantecato

Baccalà mantecato

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Baccalà mantecato

di Erica De Falco

Ricetta

Ingredienti:
  • 800 gr di baccalà
  • 200 gr di olio di semi
  • 200 ml di latte
  • 3 cucchiai di farina
  • uno spicchio di aglio
  • prezzemolo
  • sale

Per la polenta:

  • 250 gr di Farina di mais fioretto
  • 1 Litro di acqua
  • sale

 

Procedimento :

Prendere il baccalà e pulirlo con cura togliendo la pelle dalla carne. Avvolgere quest’ultima nella carta da forno ungendola con l’ olio di semi e la mettiamo in una padella non riscaldata precedentemente. Posizionare una pentola di acqua sopra affinché la carta sia ben schiacciata e la pelle diventi croccante tenendo il fuoco bassissimo.

Tagliamo a forma di rettangoli il baccalà, infariniamo e saltiamo in padella con uno spicchio di aglio. Appena ha preso leggermente colore aggiungere il latte e lasciar cuocere per 15 minuti schiumando quando serve. Scolare il pesce e montarlo in planetaria o nel mixer e uniamo a filo 200 gr di olio, sale, pepe e un po’ di prezzemolo tritato.

Nel frattempo prepariamo la polenta con la farina di mais fioretto, un litro di acqua e un pizzico di sale. Portare ad ebollizione l’acqua, abbassare la fiamma e versare la farina girando con la frusta piano piano. A questo punto rialziamo il fuoco e giriamo con il mestolo per circa 30 minuti finché la polenta non sarà cotta. Successivamente formiamo dei triangoli o dei rombi di polenta e la grigliamo.

Ora possiamo impiattare unendo i rombi di polenta, il baccalà mantecato con l’aiuto di una sac-a-poche e la pelle croccante, come vedete nella foto.

 

 

 

 

Una Trattoria – Vineria tra Idillio e familiarità

Una Trattoria – Vineria tra Idillio e familiarità

Una trattoria – vineria tra Idillio e familiarità 

 

Se mi fermo e penso ad una tipologia di cucina penso a quella tradizionale. Nonostante sia una fan del sushi, hamburger, avocado, cucina bio e veg, che pian piano stanno sostituendo gli gnocchi del giovedì, io rimando una fedelissima delle lasagne di mamma. Ed è per questo che il primo articolo sui luoghi da scoprire lo dedico ad una trattoria a gestione familiare in zona Pigneto, precisamente in zona Malatesta, a Roma. Appena entri lo senti subito, è l’odore di casa, una casa che ormai dopo 10 anni di vita romana sento con grande nostalgia.

Io sono cresciuta con i pranzi della domenica, quelli che ci univano davanti ad un piatto di pasta fatta a mano ed ad un vassoio di pastarelle. Quando entro nella Trattoria – Vineria Idillio rivivo esattamente quelle sensazioni.

In cucina la chef Paola Lauro è coadiuvata da suo marito, il manager Vincenzo Torcasio e in sala troviamo il sommelier Andrea Torcasio, figlio della coppia. In punta di piedi entriamo nella loro cucina e provo a svelarvi la loro storia e alcuni dei loro segreti. Il primo ad accogliermi è Andrea, un ragazzo molto disponibile, l’ambiente che mi circonda è molto familiare, a questo punto ne approfitto per fargli alcune domande.

Qual è il percorso professionale della chef Paola?

“La chef, nonché mia mamma, iniziò a lavorare nelle cucine negli anni ’80, in principio come assistente, in seguito come aiuto chef e poi come chef. Non ha seguito un percorso accademico ma ha lavorato direttamente sul campo. Il suo primo incarico fu al Cafe’ Notegen, in via del Babuino, all’epoca fu il secondo caffè più antico di Roma. Ha maturato tantissime esperienze. Prima di aprire l’Idillio il suo ultimo incarico fu in un’ enoteca a San Lorenzo, in cui non c’era una cucina a disposizione e lì imparò a realizzare piatti alternativi che ora sono entrati a far parte del nostro menù, come la vellutata, le crepes e il semifreddo di grana molto apprezzato.”

Come nasce l’idea della Trattoria – Vineria l’Idillio?

“Quando la chef Paola decise di aprire il suo ristorante utilizzò sia la parola trattoria, perché voleva creare un’atmosfera di comfort per il cliente, che la parola vineria per sottolineare il richiamo al mondo del vino. Oggi c’è chi identifica l’Idillio con la gricia, chi con il semifreddo di grana che può trovare solo qui, chi viene per i dolci o per la carta dei vini. Negli ultimi anni abbiamo deciso di introdurre nel nostro menù pollo biologico e carne toscana proveniente da bestiame nutrito biologicamente, precisamente da “La Chianina, Società Agricola Fierli, Organic Farming”, questo fa si che molti clienti scelgano di venire da noi per la qualità della materia prima selezionata.”

Quando avete aperto la Trattoria come vi siete rapportarti con il quartiere Pigneto, oggi uno dei luoghi della movida romana?

“Nel 2005 quando aprì l’Idillio si verificò una rottura nel quartiere, nel nostro piccolo abbiamo rappresentato una rivoluzione, sia per la scelta del menù che per i costi. Proponevamo periodicamente menù con piatti Fusion regionali, come lo sformato di cipolla rossa di tropea, la mozzarella di bufala campana DOP. Oggi queste proposte sono la normalità, dodici anni fa questa scelta era sicuramente innovativa. Inizialmente l’Idillio fu pensato come un piccolo ristorante in cui lavoravano solo due persone, ma ebbe così successo che tutta la famiglia si riversò in questo progetto. Purtroppo poco dopo l’apertura iniziò la crisi economica, molti ristoranti iniziarono ad utilizzare menù completi a basso costo, quindi chi ha deciso di mantenere alta la qualità del prodotto, come noi, ha iniziato a soffrire. Per fortuna abbiamo tenuto duro e oggi siamo in continua crescita.”

Negli ultimi anni c’è una nuova tendenza, molti adottano uno stile di vita vegetariano o vegano, come vi siete adeguati a queste nuove tendenze alimentari?

“Gran parte dei nostri piatti sono vegetariani, ad esempio le crepes al radicchio e taleggio, le melanzane grigliate e scamorza hanno sempre fatto parte del nostro menù. Zucca e gorgonzola, sformati di verdure miste oppure con i carciofi, le vellutate, il passato di fave sono piatti che a rotazione vengono proposti. Non abbiamo avuto una grande necessità ad adattarci. La chef Paola pensa che se molti problemi fisici derivano dalle materie prime che scegliamo, perché non dare attenzione a ciò che mangiamo utilizzando prodotti di alta qualità? Certo è un rischio perché i costi sono diversi per le forniture, ma siamo riusciti a non aumentare i prezzi al pubblico.”

Dopo questa bella chiacchierata con Andrea sono riuscita a rubare qualche minuto alla chef Paola. Davanti a me una donna minuta ma dotata di una grandissima forza, audacia, passione per il proprio lavoro e sacrificio, nei suoi occhi e nelle sue mani riesci a percepirla tutta. Le chiedo timidamente qual’è il piatto che ama cucinare e lei mi risponde il semifreddo di grana, ma la pasta fatta in casa rimane per lei il piatto per eccellenza. Dovete assolutamente provarla!!

Visto che non sono mai contenta sono riuscita a rubarle una ricetta.

 

Polpette di carne chianina

Ingredienti per 8 polpette di media grandezza

mezzo kg di carne macinata chianina

1 fetta di pane

1 uovo

la punta di uno spicchio di aglio

alcune foglioline di prezzemolo, sale a piacere

pangrattato, una manciata di grana padano dop grattugiato

Procedimento

Mettere le fette di pane in ammollo, scolarle e triturarle a mano. In una ciotola capiente unire la carne macinata, le fette di pane sbriciolate, l’uovo intero, la puntina di aglio tritata, il sale, prezzemolo e il grana padano. Mescolare per bene con le mani e far stazionare l’impasto in frigorifero per almeno mezz’ora.

Successivamente prendere il composto e formare delle palline di grandezza a piacere, le rotoliamo nel pangrattato e le disponiamo in una teglia ricoperta con carta da forno. Far cuocere in forno per 30 minuti ad una temperatura di 175°

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Le Polpette della chef Paola

 

 

 

 

Il consiglio del sommelier Andrea per accompagnare le polpette di chianina

Vassallo Colle Picchioni

Taglio bordolese prodotto nel Lazio da viti di oltre settanta anni di età. Un vino di carattere e di lunghissima persistenza, ma allo stesso tempo elegante e capace di rendere perfetta, con il suo ampio corredo aromatico, l’esperienza dell’assaggio delle polpette. Il Vassallo è la punta di diamante della produzione di Colle Picchioni, un’azienda vitivinicola a gestione familiare nata a Frattocchie di Marino (Lazio) dall’estro e dall’iniziativa di Paola di Mauro e oggi guidata con passione e abilità dal figlio e dal nipote Armando e Valerio di Mauro.

 

 

 

Trattoria – Vineria Idillio, Via Augusto Dulceri n. 29 Tel 06.297089

Orario apertura 13.00 – 15.00 dal martedì’ al sabato – 18.30 – 24.00 dal lunedì al sabato. Domenica giorno di chiusura.

Vi consiglio di prenotare specialmente nel fine settimana.

Ideale anche per un aperitivo veloce dopo il lavoro, grazie alla loro ottima carta dei vini.

Nel periodo estivo c’è un’ampia terrazza dove si può mangiare all’aperto.

 

 

 

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Castagne: proprietà e ricette

Castagne: proprietà e ricette

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Castagne: proprietà e ricette

 

 

 

Pensando ad una delle materie prime di questa stagione vi proponiamo due ricette a base di castagne.

Fin da piccola la castagna accompagnava i nostri pomeriggi a casa; mamma in mattinata accendeva il camino e quando tornavamo da scuola la trovavamo sempre a trafficare con la padella forata per far le caldarroste. Alcune volte le cuoceva in acqua bollente e venivano morbide, morbide. Devo dire che era più un passatempo davanti la Tv a sbucciarle che il tempo di mangiarle. Credo che ogni casa ci dovrebbe esser un camino acceso e un momento tutto nostro di condivisione e di amore.

Ma torniamo alle castagne e alle loro proprietà, prima di tutto dobbiamo sapere che sono il frutto di un albero, la Castanea sativa.  Sono ricche di minerali, tra cui il potassio per rinforzare i muscoli, il fosforo utile al tessuto nervoso, il sodio per la digestione e soprattutto è ricco di magnesio, per l’attività e l’equilibrio del sistema nervoso (per me ultimamente utilissimo). Oltre ai minerali è ricco di vitamina C, quindi ha proprietà antiossidanti e rafforza il sistema immunitario. Non contiene glutine e la presenza di fibra alimentare permette di limitare l’assorbimento di colesterolo in eccesso nell’intestino. Quindi la fibra di questo frutto favorisce soprattutto la digestione.

Fino ad oggi ho sempre pensato che la castagna fosse un frutto super calorico invece dopo un’attenta ricerca ho scoperto che per 100 grammi corrispondono 200 calorie, naturalmente questo valore tende a scendere se scegliamo di mangiarle bollite.

Che dire mangi una castagna e ti aiuta a mantenere il tuo corpo giovane, ti aiuta a digerire, a prevenire il diabete e alza le difese immunitarie. Questo ci fa capire quanto perfetta sia la natura, raccogliamo i suoi frutti e non avremo bisogno di altro.

A questo punto dobbiamo provare le buonissime ricette di Erica De Falco. Partiamo da un antipasto e poi una crema di patate, funghi porcini e castagne, ottima per questi primi freddi.

 

Bocconcini di castagne e bacon

di Erica De Falco


Ingredienti:

10 castagne

10 fette di bacon tagliate sottile

scamorza affumicata

Procedimento:

Prendere una decina di castagne, le incidiamo con la punta di un coltello e le inforniamo a 180 gradi per circa 30 minuti. Una volta cotte le facciamo raffreddare. Togliamo la buccia e la pellicina. Le arrotoliamo nelle fette di bacon e le informiamo sempre a 180 gradi finché il bacon non diventa croccante. Nel frattempo prepariamo una terrina con 200 grammi di scamorza affumicata, la poniamo nel forno accanto alle castagne e lasciamo che si sciolga e formi una crosticina nella parte superiore.

Impiattiamo le castagne con uno stuzzicadente così sarà più facile immergerle nella scamorza fusa.

Crema di patate, funghi porcini e castagne

di Erica De Falco

Ingredienti:

1/2 porro

3 patate medie

200 gr di funghi porcini

300 gr di castagne

brodo vegetale

olio, alloro, 2 rametti di rosmarino e fiori di finocchietto selvatico

Procedimento:

Tagliare il porro a julienne e porlo in una pentola con un filo d’olio. Lasciar cuocere per circa 3 minuti, il tempo di farlo imbiondire. Nel frattempo pelare le patate e tagliarle a cubetti. Le aggiungiamo nella pentola e le lasciamo qualche minuto sul fuoco, a questo punto versiamo il brodo vegetale fino a coprirle. In un’altra padella mettiamo un goccio di olio, uno spicchio di aglio e qualche rametto di timo,  appena si scalda mettiamo i funghi porcini, precedentemente puliti e tagliati. Li lasciamo rosolare per circa 5 minuti, poi li poniamo nella pentola. Mentre le patate con i funghi terminano la loro cottura, dividiamo le castagne in due parti. La prima parte va pulita e cotta in acqua bollente e salata con qualche foglia di alloro e i fiori di finocchietto selvatico. La seconda parte va cotta nel forno. Dopo circa 40 minuti le vostre castagne bollite saranno pronte e possiamo aggiungerle nella pentola con le patate e i funghi. Dopo ulteriori 30 minuti frulliamo il tutto creando una crema, lasciamo sul fuoco per 15 minuti con qualche rametto di rosmarino.

Serviamo la nostra crema con le castagne cotte nel forno e sbriciolate.

Lezione di cucina n.1 parte 2

Lezione di cucina n.1 parte 2

Lezione di cucina n. 1

parte 2

 

Amatriciana, Carbonara, Gricia e Cacio e Pepe.

Organizzato da Pentole Agnelli Roma e Incontri in Cucina

Ricordate la mia prima lezione di cucina a cura dello chef Antonello Migliore?

Vi ho lasciato in sospeso con la pasta alla carbonara, ma la lezione non è finita lì.

Ecco a Voi altre ricette e piatti realizzati dallo chef e da me!

Bucatini all’amatriciana

 

Ingredienti per 4 persone:

360gr di Bucatini

160 gr di guanciale

80gr di pecorino

200 gr di pomodoro pelati

Q.b. di sale e peperoncino

Procedimento:

Tagliare il guanciale a fette e di seguito a listarelle, sgrassarlo lentamente in padella, appena sarà croccante, mettere alcune listarelle da parte per la decorazione. Unire al guanciale in padella il pomodoro pelato e schiacciato, unire il peperoncino e lasciarlo cuocere per 10 minuti. Cuocere la pasta e scolarla quando sarà al dente e completare la cottura nel sugo, togliere dal fuoco e mantecare con una spolverata di pecorino, tanto, tanto pecorino. Impiattare e completare con il guanciale croccante.

 

Piatto dello Chef

Mia. Non aggiungo altro, brutta ma buona!!!!

Tonnarelli cacio e pepe

Ingredienti per 4 persone:

320gr di tonnarelli freschi
200 gr di pecorino romano
pepe in grano pestato

 

Procedimento:

Cuocere i tonnarelli in acqua bollente e salata. Prendere una ciotola in vetro e macinare del pepe in modo grossolano, affinché si senta nella pasta. Poco prima di scolare la pasta uniamo l’acqua della cottura al pepe, mezzo mestolo ogni 100 gr di pasta (per capire, ogni 2 persone un mestolo). Una volta cotti i tonnarelli li mantechiamo nel pepe con il pecorino grattugiato finemente, dobbiamo raggiungere una cremosità tale da mantenere la pasta morbida fino all’ultimo boccone.

Mi raccomando il formaggio deve sciogliersi e non fondersi, altrimenti avremmo quell’effetto filante. Rigorosamente vietato.

Impiattiamo facendo un bel nido, dopo tre piatti forse un piccolo nido sono riuscita a crearlo. Che dite?

 

Cacio e pepe dello chef

Ho esagerato con pepe e cacio ma ci posso lavorare!!!

Mezze maniche alla gricia

Un capitolo a parte merita la pasta alla Gricia, la madre dell’amatriciana, da cui tutto trae origine.

Lo chef ci spiega come preparare questo piatto e noi finalmente dismessi i panni da chef, vabbè da aspirante chef, calice di vino in mano mi godo lo spettacolo.

Ricetta

Ingredienti per 4 persone:

320 gr di mezze maniche

160 gr di guanciale

120 gr di cipolla dolce (nella ricetta originale non è prevista, è una variante proposta dallo chef Migliore)

mezzo bicchiere di aceto bianco

120 gr di pecorino romano

Q.b. di pepe

Procedimento:

Tagliare a listarelle il guanciale e lasciarlo sgrassare in padella, unire la cipolla a julienne e rosolare il tutto a fuoco basso, sfumare con l’aceto balsamico, unire poca acqua e continuare la cottura per 5 minuti.

Cuocere la pasta, scolarla al dente e finire la cottura in padella. lontano dal fuoco mantechiamo con pepe e peperoncino.

                                                                              Mezze maniche alla gricia

 

Grazie allo chef Antonello Migliore.

Grazie a Pentole Agnelli per la cucina accogliente e la degustazione di un buon vino che ha accompagnato i nostri piatti.

Devo dire che la mia prima esperienza è stata molto positiva: tanti carboidrati e tanto vino.

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