Praga, tre giorni tra freddo e buon cibo

Praga, tre giorni tra freddo e buon cibo

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Praga, tre giorni tra freddo e buon cibo

Ricevere per il proprio compleanno un biglietto aereo con destinazione Europa credo sia il sogno di tutti, ed io per i miei 40 anni ho ricevuto un biglietto andata e ritorno per Praga. Non ero mai stata in questa città ed i racconti su questa meta sono sempre stati bellissimi. Chiunque è andato a Praga ne è rimasto affascinato. Non sono neanche mancate le raccomandazioni per il grande freddo. Vi anticipo che non servono a molto, per quanto puoi esser preparato, nulla è paragonato al gelo pungente che sentirai mentre passeggerai o cercherai di fotografare uno scorcio della città. A parte questa lotta tra me, le sciarpe e i guanti riesumati dal cassetto della casa di famiglia, una cosa mi ha colpito più di tutti:

L’odore di fiera che pervade le stradine del centro.

Il caramello e il profumo di zucchero filato è nell’aria come quando passeggi nelle fiere durante le feste padronali. Hai la sensazione di tornare bambina tra le le bancarelle con il croccante appena spianato. Porterò sempre con me questa sensazione.

Tre giorni a Praga

Siamo partite venerdì mattina, appena atterrate c’era una macchina ad aspettarci. Dovete sapere che un pregio di Praga è il costo della vita. Nettamente inferiore al nostro. Così con 18,00 euro in due abbiamo prenotato il nostro autista che, con un bel cartello, ci aspettava all’uscita del Terminal. Ci ha lasciato davanti il 987 Design Praga. Un hotel nuovo, molto curato in ogni dettaglio. Ormai era giunta l’ora di pranzo quindi il nostro obiettivo era trovar un posto carino dove mangiare. Un mio amico mi ha consigliato il Cafè Imperial, lo abbiamo cercato su google maps e la fortuna vuole che era a 400 mt da noi. Appena sono entrata sono rimasta davvero a bocca aperta. Soffitti altissimi, colonne decorate con piastrelle multicolore e decorazione Art Deco. Inserito nella Guida Michelin e apprezzato per i prodotti di qualità e l’abilità dello chef Zdenek Pohlreich, famoso grazie ai suo programmi televisivi. I piatti da noi scelti:

Servizio veloce e il personale è molto cordiale. Costo del pranzo 25,00 euro totali, avete capito bene.

Non abbiamo effettuato il cambio della moneta, ho pagato tutto con la carta di credito o con il bancomat. Vi assicuro che è molto semplice, ovunque ti permettono di pagare con la carta anche per spese molto ridotte. Non vi consiglio assolutamente di pagar in euro sul posto, poiché aumenteranno i costi del prodotto.

Dopo pranzo abbiamo iniziato il nostro giro in città. Abbiamo passeggiato verso il centro, attraversato la Piazza della Città Vecchia, fino ad arrivare al famoso Ponte Carlo che collega la Città Vecchia al quartiere di Malà Strana. Nella piazza troviamo un mix di stili architettonici, purtroppo l’orologio astronomico del Municipio era in fase di restauro, ad ogni ora delle statuette con personaggi religiosi prendono vita. Dopo qualche scatto nella Piazza ci siamo addentrate nei vicoli. E lì, anche se la ragione dice no, non puoi non cedere al Trdlo ovvero al “Manicotto di Boemia”, il dolce per eccellenza. Ad ogni angolo trovi negozi specializzato in questo dolce, viene impastato e cotto al momento, è proprio da qui che arriva il profumo di caramello che pervade la città. Lo vedi impastare e arrotolare in un cilindro di alluminio e poi via a girare intorno ad un fuoco. Rivestito di cannella e zucchero puoi mangiarlo in mille modi. Ecco i miei manicotti, nutella e poi il Chimney Devil con gelato e carbone.

Ditemi se non sono irresistibili?

  

 

Il nostro giro turistico prosegue, abbiamo attraversato Ponte Carlo e ci siamo trovate nel quartiere piccolo di Malà Strana, romantico, in stile rinascimentale e molto pittoresco. Uno dei luoghi più belli di Praga, puoi passeggiare e perderti tra i vicoli. Di origine medievale fu costruito nel 1257 e definita la Città Nuova sotto il Castello di Praga, proprio per la sua posizione. Ma nel 1348, dopo la costruzione da parte di Carlo IV della Città Nuova al di là del fiume Moldava, che taglia in due la città, Malà Strana prese il nome di Città Minore. Nonostante l’incendio che la distrusse, mantenne il suo antico tessuto medievale, nel tempo subì molte influenze rinascimentali prima e barocche successivamente, ma questo non ha influito sullo stile originale di questi edifici. E’ un mix tra lo chic e il bohémienne, scelto dalle ambasciate del mondo come sede dei loro uffici, ricco di locali, bar e negozi. Potevo non mangiare qui?

Ci siamo fermate in un ristorante, il Malostransky Hostenic, un posto apparentemente turistico che nasconde una grotta che ti riporta indietro nel tempo, precisamente nel medioevo. Dopo due giorni in questa città ho capito che ovunque andrai, mangerai bene. Sarà la loro cucina, la loro carne, il loro pesce, tutto è davvero buono. Una piccola curiosità: ordiniamo in tutto 5 piatti, pensando che avrebbero portato le pietanze un pò alla volta come siamo abituati, e invece no!! Il cameriere mi guarda e mi dice FIVE? Dopo ho capito il problema scaturito dal mio ordine, dove metteva 5 piatti tutti insieme? Vabbè io non mi sono formalizzata e ho mangiato tutto. Ecco i piatti e la location. Costo del nostro ricco pranzo: Euro 40,00 in totale.

Vi ho parlato dei ristoranti, ma una nota devo dedicarla ai Cafè. Quando il sole comincia a scendere divengono rifugio indispensabile per scaldarci, e visto che ci siamo perché non sorseggiare un buon tè accompagnato da un piccolo dolce. Posizionato nell’atrio di un edificio storico nel centro di Praga, il Cafè Platyz è davvero splendido.

Potrei continuare per ore a parlarvi di questa vacanza e dei ristoranti che ho provato, per fortuna è durata solo tre giorni. Soprattutto per la mia linea. Praga bellissima, ci tornerò presto ma devi prenderla a piccole dosi.

INFO UTILI

Trasferimento da/all’aeroporto di Praga potete prenotare il vostro trasferimento direttamente dal sito internet, economico e veloce.

Hotel 987 Design Prague, a 5 min a piedi dal centro, un hotel moderno, appena ristrutturato, e la colazione internazionale a buffet è davvero buona ed abbondante.

Cafè Imperial, uno dei cafè più noti di Praga con i suoi 100 anni di storia, un ristorante che dovete mettere nel vostro programma di viaggio.

Malostranský Hostinec, pausa pranzo nel quartiere Malà strana. Buono, caratteristico e ottimo il rapporto qualità – prezzo.

Café Platýz, perfetto per una pausa nei vostri pomeriggi turistici

GOOD FOOD, Coffee and Bakery, poco prima di arrivare a Ponte Carlo, troverete il Manicotto di Boemia al carbone e cocco. Buono e perfetto per uno scatto che è diventato quasi d’obbligo. Visitate la loro pagina e capirete perché.

QUANDO LA NOSTRA CUCINA INCONTRA IL MONDO

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QUANDO LA NOSTRA CUCINA INCONTRA IL MONDO

TTG INCONTRI E LE SCUOLE DI CUCINA

Tornata dalle ferie quest’anno il mio datore di lavoro mi informa che a metà ottobre dovrò andare a Rimini in occasione del TTG Incontri, la più importante fiera italiana del settore del turismo nazionale ed internazionale. Sulla carta sembrava un grande evento ma io pensavo solo una cosa: “oddio questa trasferta non la voglio proprio fare!!!!

Una volta arrivata a Rimini si è aperto un mondo davanti ai miei occhi, proprio nel senso letterale del termine. Tutto il mondo, tutte le principali agenzie del Turismo erano lì, in una grande fiera.

Devo dire che oggi non posso che ringraziare chi mi ha fatto vivere questa esperienza.
E’ il Marketplace internazionale, un business to business dove puoi metterti in contatto con tutti i principali e potenziali clienti.
Dopo aver fotografato, incontrato persone e scambiato sorrisi, la mia attenzione primaria cade su due stand dedicati alle scuole di cucina, che propongono lezioni rivolte a stranieri provenienti da tutto il mondo.
Ero totalmente affascinata da queste aziende che puntano proprio ad insegnare a chiunque sia in viaggio nel Bel Paese come scegliere le materie prime, infatti molti corsi partono da un preliminare tour al mercato rionale, e poi tutti in cucina a preparare ricette italiane.
La cosa che mi ha colpito principalmente è che nelle due scuole la scelta della location dove fare lezione erano a dir poco spettacolari, si perché non sono le solite cucine ma sono delle vere e proprie case, loft ristoranti nei punti più belli di Roma, adibite a scuole.
Vi svelo i loro nomi di queste scuole:

InRome Cooking S.r.l. situata a Corso del Rinascimento, 65 – Roma

Fabiolous – Cooking Day  via della Trinità dei Pellegrini, 20 – Roma

Partiamo da InRome Cooking, la cui filosofia è quella di utilizzare durante i corsi tutti alimenti freschi, locali e stagionali dei migliori produttori italiani e delle aziende agricole biologiche. Una scuola che propone lezioni sia private che condivise, lezioni familiari o tour culinari. La location dei corsi è un appartamento storico nel centro di Roma, precisamente su Corso del Rinascimento, dietro l’angolo di piazza Navona, in altre parole nel cuore storico della capitale. La residenza è stata ristrutturata nel 2016 e conserva un dipinto nel soffitto che risale al XVII secolo. Fornita di una cucina professionale e di una grande sala da pranzo che permette di cucinare pizza, pasta, gelato e tanto altro. La capienza massima per una lezione in questo appartamento è di 45 persone, ma nel caso ci siano dei gruppi più affollati il corso si trasferirà in un ristorante – pizzeria storico  il Passetto. I proprietari della stessa scuola di cucina, Marilena e Salvatore Barbieri, fratelli e “figli-d’arte” hanno recentemente ristrutturato lo storico Passetto, alle porte di Piazza Navona. La cucina è supervisionata dallo Chef Arcangelo Dandini, romano dei Castelli, ormai da 20 anni a Roma, e affiancato da Maria Ferrini, il cui obiettivo è quello di riportare ai romani il ristorante borghese italiano che ha fatto la storia in una città come Roma. Credo che andremo presto a degustare il loro nuovo menù.

 

 

 

 

Al Fabiolous Cooking Day la formula è la stessa, portare principalmente la passione per la buona cucina a clienti soprattutto stranieri in viaggio in Italia, attraverso lezioni, tour gastronomici ed eventi privati, ma in questo caso le location sono dislocate in sette diverse posizioni di Roma. La giornata parte da un vero e proprio viaggio culinario attraverso le vie e i mercati di Roma, l’obiettivo è proprio quello di vivere la cucina italiana come farebbe un romano: si possono assaggiare i tipici cibi da strada e  poi preparare pasta o pizza utilizzando le ricette tradizionali. Lo chef e ideatore di questa scuola è Fabio Bongianni, proprietario del ristorante nel cuore di Roma That’s Amore, di origine romana, insegnante in molti corsi di cucina negli Stati Uniti e in Europa.
Vi cito solo alcune delle bellissime location adibite per i corsi di cucina:

LOFT ISOLA TIBERINA, l’unico appartamento privato visitabile nell’isola tiberina.
PALAZZO TAVERNA, a metà tra Ponte Sant’Angelo e Piazza Navona, dimora storica di famiglie nobili, è uno dei palazzi più belli e suggestivi di Roma.

 

Dopo questa esperienza ho scoperto un nuovo mondo. Credo ce ne siano davvero molte di queste scuole in Italia.

Dopotutto la cucina italiana è così ricca di gusti, sapori, tradizioni che tutto il mondo ci invidia, non potevamo non avere delle scuole rivolte a coloro che vogliono portare nel loro Paese di origine un po’ della nostra cucina.

 

Possediamo un tesoro unico ed è bello condividerlo con tutto il mondo.

 

Quando Frise e cacioricotta valgono più di mille souvenir

Quando Frise e cacioricotta valgono più di mille souvenir

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Quando Frise e cacioricotta

valgono più di mille souvenir

Puglia terra di trulli, ulivi, taralli, mare, sole e tramontana.

Si perché a differenza di molti solo io potevo trovare il brutto tempo nell’estate più rovente degli ultimi decenni.
La nostra prima tappa è stata Alberobello, paese di trulli e vicoli meravigliosi, ma il mio pensiero appena arrivata è sempre uno: cosa assaggio di tipico? Le Friselle, o meglio dette in dialetto “Frise”, grande taralli tagliati a metà e biscottati in forno, di grano duro integrali oppure ai cinque cereali, condite con pomodoro, olio d’oliva e sale. In origine i marinai le portavano in nave e le bagnavano addirittura con l’acqua del mare aggiungendo solo dei semplici pomodorini. Oggi vengono arricchite con tonno, rucola, salmone e Philadelphia, burrata e tanto altro, assolutamente divine.

La mia prima Frisa è al pomodoro, olio di oliva e crema di basilico. Croccante sotto e morbida al punto giusto nella parte superiore.

Frisa alla Norvegese

Frisa con Pomodoro e crema di basilico

Frisa con Tonno, Olive e Rucola selvatica

Ho pensato subito che avevo trovato una soluzione per i miei pranzi al mare, che ci vuole a prepararle a casa?

E invece no, a momenti mi spacco un dente. Visto che penso sempre alla linea, ho scelto le frise integrali, per scoprire a mie spese, che sono più difficili da bagnare. Il primo giorno di mare mi alzo, prendo le frise le bagno con un pochino di acqua e aggiungo il condimento, arrivo in spiaggia e nulla è semplice come sembra. Non mi davo pace per questo fallimento e inizio a chiedere a chiunque in spiaggia: “ma come si bagnano le frise?”. A quanto pare devono esser immerse nell’acqua, in dialetto “sponzare”, per uno, massimo due minuti così ve omogenee e poi vengono fatte scolare. Ho tentato una seconda volta in sette giorni e lì mi sono fermata. Buon sangue non mente. Stavolta troppo bagnate. Risultato: perché impazzire e non comprarle già fatte?

Durante il nostro soggiorno in Puglia sono tanti i posti che abbiamo visitato e porto nel mio cuore. Otranto è davvero uno dei borghi antichi più belli d’Italia. Con il Castello Aragonese, le torri e i bastioni, il borgo è racchiuso in una fortezza circondato da mura difensive, quindi si può accedere al suo interno solo attraverso la Porta Alfonsina. Ricco di negozi e attività enogastronomiche, la città si affaccia sul Porto, con un’ acqua così limpida che non ha nulla da invidiare alle calette lontane dal borgo, quindi è facile vedere bagnanti che affollano la spiaggia. Ho visitato Otranto sia di giorno che di sera, senza nulla togliere alla bellezza dei vicoli in notturna, questa città deve esser visitata di giorno. Durante il mese di agosto di sera c’era così tanta gente che siamo riusciti a far due passi con una lentezza davvero estrema.

Come ogni viaggio che si rispetti il pensiero fisso dal momento in cui si mette piede in terra “straniera”, ovvero si percorrono almeno 100 km da casa, è il souvenir da portare a casa. Si certo, è un piacere portare un regalo a mamma, papà, sorella, marito della sorella, nipote, zia…. Vabbè ansia che neanche il 24 dicembre con la lista dei regali ancora da depennare!! Da qualche anno a questa parte ho iniziato a cambiar totalmente abitudine. Dopo aver riempito tutti i frigoriferi di casa e stavo addirittura iniziando quelli lasciati per dispetto al sindaco di Roma davanti ai cassonetti, con calamite di ogni tipo e forma, il mio nuovo souvenir è sicuramente gastronomico.

Cercare prodotti locali e portarli in dono mi rendono davvero felice. Certo rischio di macchiare di olio tutti i miei vestiti, e la puzza di caciotta e tartufo me la porterò dietro per mesi ma è davvero bello tornare a casa e godere tutti insieme della bontà dei cibi a km 0.

Dalla Puglia, con la scusa che viaggiavo in macchina, ho portato una discreta quantità di cibo. La macchina ormai sapeva di cacioricotta, ma per una volta che non dovevo badare a peso e misure ho esagerato alla grande!

Il mercato di San Foca, una piccola città con un mare bellissimo, è stato preso d’ assalto, o meglio i commercianti hanno preso d’assalto noi. Erano le 10 del mattino e ci hanno fatto assaggiare di tutto, burrate, salami, taralli. Ognuno decantava il proprio prodotto. A noi poco importava. Mangiavamo, godevamo e basta.

Risultato: ho portato a casa, orecchiette, cacioricotta da spolverare sulla pasta, provole, peperoncini, che ho gelosamente surgelato freschi al mio rientro come provvista per l’inverno, origano fresco, taralli, salami e pomodori secchi.

Che dire, viva il souvenir culinario, super apprezzato da tutti!!!

Prossima tappa, prossima degustazione.

 

 

Piccolo consiglio:

Se siete dalla parti di San Foca, dovete mangiare al Mora Mora Bistrò del Mare oppure approfittare di un aperitivo al tramonto.

 

 

Vi lascio con alcune foto di questa splendida terra, la Puglia.

Alberobello

Otranto

Ostuni

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