Pokè mania: pronti per la nuova tendenza?

Pokè mania: pronti per la nuova tendenza?

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Pokè mania: pronti per la nuova tendenza?

 I primi Pokè Bar dalle Hawaii sbarcano a Roma.

  Foto Mama Pokè – Crediti fotografici Basilico e Carboneria.

Dopo anni di “sushi dipendenza”, non so voi ma io inizialmente provavo proprio astinenza da sushi, possiamo lasciar spazio al Pokè. E aggiungo, finalmente qualcosa di nuovo per cui diventare pazzi. Il Pokè, si legge poh – kay, non si allontana molto dal cugino sushi poiché è un piatto di pesce crudo “tagliato a tocchetti”, da qui il suo nome, marinato nel lime e nella salsa di soia. Questa nuova mania arriva dalle Hawaii, nato come un piatto povero dei pescatori in cui finivano per mettere di tutto nelle loro ciotole, col tempo colpita da influenze asiatiche grazie all’aggiunta di soia, alghe e olio di sesamo.

Tra il mese di marzo ed aprile del 2018 prepariamoci a due nuove aperture a Roma: AMI POKE’ e MAMA POKE

 

Ami Pokè, a rione Monti 

Foto Ami Pokè 

Ami Pokè è un bar interamente dedicato al Pokè Hawaiano, nella bowl (ciotola) di riso ci sarà pesce crudo marinato e frutta tropicale, nato dalle coste delle Hawaii. Aprirà il 21 Marzo in Via della Madonna dei Monti 38, nel quartiere rione Monti, che ospita ormai le nuove tendenze food di Roma. Possiamo scegliere sia la versione “Build Your Own Bowl”, attraverso la quale si potrà decidere come comporre la propria “bowl” seguendo semplici passaggi, sia la versione “Home” dove saranno presenti gli abbinamenti selezionati direttamente dallo chef Marco Di Carlo, accompagnato in cucina da Alessio Ferrari. Il menù di Ami Pokè sarà composto anche da Appetizer, dagli Specials, Salads e dai Dessert, per poter entrare nell’esperienza hawaiana assaggiando ogni pietanza che deriva da questi luoghi. L’idea di aprire questo bar è di Alessandro De Crescenzo, che ha già annunciato che non sarà il primo, prossimamente ci sarà l’apertura di Roma Eur, Firenze e Napoli. Sono davvero curiosa di vedere di persona il progetto dall’architetta Corinna Josi che ha ricostruito un ambiente dinamico e divertente richiamando tutti i colori delle Hawaii. Il primo Pokè Bar della capitale ospiterà circa 15 posti a sedere, ma darà la possibilità di prenotare da casa, attraverso le piattaforme italiane di Delivery, la nostra bowl di riso. Non ci resta che aspettare questa apertura per capire se effettivamente questa nuova tendenza spazzerà via l’intramontabile sushi.

Foto Ami Pokè

Mama Pokè

 

Mama Pokè – Foto di Basilico e Carboneria

Anche in zona Prati, in Via Sforza Pallavicini 16, ad aprile, inizieremo a respirare aria di oceano con l’apertura di Mama Pokè. Il pesce crudo colpisce ancora ed inizia la sua scalata nella capitale proprio in vista dei primi caldi romani. L’idea nasce in seguito ad un viaggio negli Stati Uniti di Stefano Costi e Giulia Castellini, che insieme a Daniele Piccolo hanno colto questo nuovo trend che sta spopolando oltreoceano. La presenza dei Pokè in Europa non è nuova, in alcuni ristoranti fusion questo piatto è inserito nei menù, la vera novità risiede nell’apertura di “Pokè Bar” che permette di comporre la propria bowl scegliendo tra vari ingredienti o selezionando ricette predefinite. Per ricreare gli interni in stile West Coast il trio romano ha scelto per il design degli interni lo Studio Gad, mentre la comunicazione e la realizzazione grafica del brand è stata realizzata dall’agenzia Asse Communication.

Mama Pokè – Foto di Basilico e Carboneria

Per la parte food fondamentale la consulenza dello chef Bruno Settimi aka Basilico che, insieme agli ideatori di Mama Pokè, ha diviso il menù in due direzioni. Da una parte troviamo 6 ricette salate e una dolce, mentre dall’altra c’è il menù che ti permette di comporre la propria bowl (si posso scegliere due formati da 9,00 o da 12,00 Euro) in 4 passaggi

  • la scelta della base tra il riso sushi, riso integrale, quinoa, misticanza
  • la scelta della proteina tra salmone, tonno, gamberi al vapore, tofu
  • la scelta della marinatura tra 6 condimenti diversi per condire il pesce, con combinazioni di salsa di soia, olio di sesamo, latte di cocco
  • la scelta dei topping come edamame, cavolo viola, avocado, wakame, elementi crunchy

La proposta degli ingredienti è assolutamente naturale con una grande esplosione dei colori e gran gusto, senza perdersi in piatti complicati e astrusi. Anche la parte del beverage è incentrata su elementi naturali con centrifugati, estratti, succhi e bevande ad alto contenuto energetico, proprio come avviene lungo la West Coast. Non mancheranno le birre artigianali italiane in bottiglie accuratamente selezionate.

Come per Ami Pokè Bar di Monti anche questo Pokè Bar ospiterà 15 coperti ma darà la possibilità di ordinare comodamente da casa la propria bowl.

Mama Pokè – Foto di Basilico e Carboneria


INFORMAZIONI UTILI:

AMI POKE’ | Via della Madonna dei Monti 38  info@amipoke.com  | Instagram: amipokebar  |fb: Ami Pokè sito: www.amipoke.com Aperto tutti i giorni dalle 12.00 a mezzanotte

MAMA POKE | www.mamapoke.it | Via Sforza Pallavicini 16 – Prati, Roma www.mamapoke.it  | www.facebook.com/mamapokeroma  | www.instagram.com/mamapok Aperto dal lunedì al venerdì dalle 11.00 a mezzanotte, mentre il sabato e domenica apertura solo a cena.

 

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Un San Valentino a suon di Jazz

Un San Valentino a suon di Jazz

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Un San Valentino a suon di jazz

“Onore a chi è un po’ folle, a chi ama osare, a chi ama sognare.” Emma Stone – Mia

Da pochi giorni si è concluso Sanremo e molti di noi hanno potuto ammirare l’ologramma in 3D di Mina mentre eseguiva la cover del brano Another day of sun, tratto dal musical La La Land. Uno dei film più romantici degli ultimi anni, che racconta la storia d’amore tra un musicista jazz e un’aspirante attrice. La coppia condivide passioni ed aspirazioni, cercando di sostenersi a vicenda per raggiungere i loro sogni. Protagonista di questo bellissimo film non è soltanto l’amore ma il jazz.

Ecco perché secondo me il Ballad Caffè, il jazz club più in voga della capitale, sembra rappresentare la cornice perfetta per trascorrere un San Valentino romantico. La musica, che regala sempre un’atmosfera travolgente, e il buon cibo sono il connubio ideale per una serata che vorremmo ricordare. Vogliamo esser duri, non facciamo che ripetere che San Valentino dovremmo festeggiarlo ogni giorno, ma quando arriva il 14 febbraio aspettiamo tutti un invito a cena, un mazzo di fiori o una scatola di cioccolatini.

Quindi inutile far le sostenute, lo sappiamo tutti che domani passeremo la giornata ad aspettare una sorpresa e a confezionare la nostra.

Il mio suggerimento è quello di amarsi sempre tanto, ogni giorno di più e ritagliarci quando possiamo una serata tutta nostra, magari scegliere il posto perfetto che può regalarci l’atmosfera giusta per condividere un gesto d’amore.

Al Ballad Caffè, lo chef Andrea Zerilli per la serata più dolce dell’anno ha pensato proprio ad un tema: la condivisione.

Ogni piatto verrà servito e potrà esser degustato in due. La mise en place è studiata per l’occasione, un nastro rosso legherà le posate e candele completano la cornice di questa serata. Oltre il cibo, la musica è quel tocco che contraddistingue questo club, il nome del concerto è “Ma l’amore no”, che presenta un’ ampia scaletta di canzoni romantiche degli anno ’40 del Novecento, tra film in bianco e nero e toilette da gran sera, tra sogni, amori perduti e grandi passioni. Musiche allegre e melanconiche si alterneranno, con Cristiana Arcari, soprano eclettico con la passione per la canzone d’autore, e l’eleganza della fisarmonica di Natalino Marchetti.

San Valentino 14 febbraio 2018
Ma l’amore no…

Cristiana Aecari voce
Natalino Marchetti fisarmonica

Menù proposto dallo Chef Andrea Zerilli

per la serata dedicata all’amore piatti da gustare e condividere

Kir Royal
con amuse-bouche dello Chef

Tempura di mozzarelle in carrozza accompagnati da friggitelli al cioccolato

Riso delle 1000 e una notte
(basmati, anice stellato, albicocche, prugne, anacardi, alloro, lime, paprica, cannella)

Roma-Tokyo
(Saltimbocca alla romana in salsa Teriyaki)

Soffice Maracuja, Lamponi e Cioccolato Piccantino

 

Ballad Caffè è a Roma, in Via di Porta Labicana 52, nel cuore di San Lorenzo. Prenotazione obbligatoria: 3396334700

“Amarsi un po’ è un po’ fiorire aiuta sai a non morire”
Buon San Valentino!
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Un thè da Madeleine

Un thè da Madeleine

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Un thè da Madeleine

Era un sabato mattina, faceva davvero tanto, tanto freddo, mi trovavo in zona Prati e stavo facendo dei giri per organizzare un piccolo evento, quando all’improvviso mi imbatto in questa sala da thè bellissima. Per un istante sono stata catapultata nei primi anni del ‘900.

E’ il Madeleine – Salon de Gastronomie, un bistrot di ispirazione francese davvero unico nel suo genere. Quando varchi la porta sembra di far un tuffo in un’altra epoca. La carta da parati in stile chinoiserie e boiserie, realizzata da un’idea di Giancarlo Battafarano su carta originale, riproduce uno stile assolutamente fedele alla Bella Epoque. Ciò che più ti colpisce, oltre lo stile Art Noveau, è la musica di sottofondo, rilassante, piacevole e contribuisce a render reale il tuo salto nel tempo. Che dirvi a me è piaciuto davvero tanto.

La prima cosa che vedi quanto entri è il bancone della pasticceria da asporto, con un gioco di specchi e vetrate entri direttamente nella loro cucina e nella pasticceria. Sulla destra ci sono i tavoli con i divani in pelle naturale di colore grigio e gli oggetti sono scelti con estrema cura. Per non parlare della quantità di servizi da thè che troviamo esposti, sia nella parete dietro la pasticceria che nella zona del tavolo sociale. Un posto che possiede così tante cose da vedere e fotografare che mi ha distratta per tutto il tempo.

       

In fondo alla sala c’è un bar, il Boudoir di Madeleine, aperto dalle ore 18.00 fino alle 02.00 di notte. Patrick Pistolesi insieme a Federico Leone hanno realizzato miscelati classici e di nuova sperimentazione come il Nouvelle Vague (gin, spuma di Sambuco), Le Souvenir (vodka, succo di mandarino, egg White), Le Cinquieme Arrondissement (gin, simple syrup, vino rosso), Le deux epices (mezcal, sambuco, zafferano) e infine Le Sazerak (cognac, assenzio) che possiamo trovare solo al Madeleine.

  

Dopo aver scattato molte foto, attirando anche forse troppo l’attenzione, ma qualcuno doveva pur testimoniarvi quello che stavo vedendo, mi siedo ed ordino un “Rooibos Marabout”, una selezione di thè rosso aromatizzato al caramello e alla mela cotta (4.50 euro), un macaron al lampone (2,00 euro cad.) e una madeleine calda al cioccolato (1,50 euro cad.).

                        

Potevo scegliere tra moltissimi dolci al piatto, tra cui la torta di mele con gelato alla cannella, il morbido fondente con cuore caldo, il tiramisù Madeleine e il Soufe francese, ovvero una rivisitazione della classica zuppa inglese con mouse alla vaniglia, ma erano soltanto le 11.00 del mattino, non potevo che scegliere due piccoli dolci. Il macaron al lampone era perfetto, morbidissimo al suo interno e fragrante e friabile al punto giusto nella parte esterna. Posso tranquillamente affermare che il loro macaron batte quello di Ladurèe Roma, la pasticceria di origine francese in Via Borgognona, specializzata esclusivamente in macaron. La Madeleine calda al cioccolato, invece, mi ha delusa, non era molto calda al suo arrivo al tavolo e soprattutto era l’impasto era troppo secco.

 

Non solo Patisserie

Il Madeleine non è solo patisserie e boudoir, ma c’è una cuisine che unisce la tradizione italiana e romana alle suggestioni francesi. La consulenza dello chef stellato Riccardo di Giacinto (dal ristorante All’Oro) ha contribuito all’innovazione di alcuni piatti presentati dal Madeleine. A questo punto non potevo non provare la loro cucina e sono tornata a cena da loro. Il menù era scritto con chiarezza, pochi piatti ma con una buona scelta. Il cameriere in sala era molto preparato e ci siamo lasciati consigliare da lui. L’antipasto del giorno prevedeva una seppia con una cottura molto lenta, con una spolverata di cipolla rossa su un letto di maionese. Come primo piatto ho scelto la “Tagliatella all’uovo con puttanesca di gamberi rossi di Mazara del Vallo” (16,00 euro), un piatto che esteticamente si presentava molto bene, unico difetto al suo interno c’era poco condimento e questo ha reso la pasta troppo collosa. Il Polpo croccante “alla Luciana” con patate (18,00 euro), un piatto di friggiteli (7,00 euro) la nostra terza portata, erano decisamente buoni. Vi lascio con alcune foto di questi piatti e con un consiglio, provate sia per un thè che per una cena il Madeleine, ne vale la pena.

Madeleine – Salon de Gastronomie 

Via Monte Santo, 64 – 00195 Roma Tel. +39 06.3728537

Orario apertura dalle 08.00 del mattino alle 02.00 di notte. Dal Lunedì al Sabato.

 

 

 

 

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Una Trattoria – Vineria tra Idillio e familiarità

Una Trattoria – Vineria tra Idillio e familiarità

Una trattoria – vineria tra Idillio e familiarità 

 

Se mi fermo e penso ad una tipologia di cucina penso a quella tradizionale. Nonostante sia una fan del sushi, hamburger, avocado, cucina bio e veg, che pian piano stanno sostituendo gli gnocchi del giovedì, io rimando una fedelissima delle lasagne di mamma. Ed è per questo che il primo articolo sui luoghi da scoprire lo dedico ad una trattoria a gestione familiare in zona Pigneto, precisamente in zona Malatesta, a Roma. Appena entri lo senti subito, è l’odore di casa, una casa che ormai dopo 10 anni di vita romana sento con grande nostalgia.

Io sono cresciuta con i pranzi della domenica, quelli che ci univano davanti ad un piatto di pasta fatta a mano ed ad un vassoio di pastarelle. Quando entro nella Trattoria – Vineria Idillio rivivo esattamente quelle sensazioni.

In cucina la chef Paola Lauro è coadiuvata da suo marito, il manager Vincenzo Torcasio e in sala troviamo il sommelier Andrea Torcasio, figlio della coppia. In punta di piedi entriamo nella loro cucina e provo a svelarvi la loro storia e alcuni dei loro segreti. Il primo ad accogliermi è Andrea, un ragazzo molto disponibile, l’ambiente che mi circonda è molto familiare, a questo punto ne approfitto per fargli alcune domande.

Qual è il percorso professionale della chef Paola?

“La chef, nonché mia mamma, iniziò a lavorare nelle cucine negli anni ’80, in principio come assistente, in seguito come aiuto chef e poi come chef. Non ha seguito un percorso accademico ma ha lavorato direttamente sul campo. Il suo primo incarico fu al Cafe’ Notegen, in via del Babuino, all’epoca fu il secondo caffè più antico di Roma. Ha maturato tantissime esperienze. Prima di aprire l’Idillio il suo ultimo incarico fu in un’ enoteca a San Lorenzo, in cui non c’era una cucina a disposizione e lì imparò a realizzare piatti alternativi che ora sono entrati a far parte del nostro menù, come la vellutata, le crepes e il semifreddo di grana molto apprezzato.”

Come nasce l’idea della Trattoria – Vineria l’Idillio?

“Quando la chef Paola decise di aprire il suo ristorante utilizzò sia la parola trattoria, perché voleva creare un’atmosfera di comfort per il cliente, che la parola vineria per sottolineare il richiamo al mondo del vino. Oggi c’è chi identifica l’Idillio con la gricia, chi con il semifreddo di grana che può trovare solo qui, chi viene per i dolci o per la carta dei vini. Negli ultimi anni abbiamo deciso di introdurre nel nostro menù pollo biologico e carne toscana proveniente da bestiame nutrito biologicamente, precisamente da “La Chianina, Società Agricola Fierli, Organic Farming”, questo fa si che molti clienti scelgano di venire da noi per la qualità della materia prima selezionata.”

Quando avete aperto la Trattoria come vi siete rapportarti con il quartiere Pigneto, oggi uno dei luoghi della movida romana?

“Nel 2005 quando aprì l’Idillio si verificò una rottura nel quartiere, nel nostro piccolo abbiamo rappresentato una rivoluzione, sia per la scelta del menù che per i costi. Proponevamo periodicamente menù con piatti Fusion regionali, come lo sformato di cipolla rossa di tropea, la mozzarella di bufala campana DOP. Oggi queste proposte sono la normalità, dodici anni fa questa scelta era sicuramente innovativa. Inizialmente l’Idillio fu pensato come un piccolo ristorante in cui lavoravano solo due persone, ma ebbe così successo che tutta la famiglia si riversò in questo progetto. Purtroppo poco dopo l’apertura iniziò la crisi economica, molti ristoranti iniziarono ad utilizzare menù completi a basso costo, quindi chi ha deciso di mantenere alta la qualità del prodotto, come noi, ha iniziato a soffrire. Per fortuna abbiamo tenuto duro e oggi siamo in continua crescita.”

Negli ultimi anni c’è una nuova tendenza, molti adottano uno stile di vita vegetariano o vegano, come vi siete adeguati a queste nuove tendenze alimentari?

“Gran parte dei nostri piatti sono vegetariani, ad esempio le crepes al radicchio e taleggio, le melanzane grigliate e scamorza hanno sempre fatto parte del nostro menù. Zucca e gorgonzola, sformati di verdure miste oppure con i carciofi, le vellutate, il passato di fave sono piatti che a rotazione vengono proposti. Non abbiamo avuto una grande necessità ad adattarci. La chef Paola pensa che se molti problemi fisici derivano dalle materie prime che scegliamo, perché non dare attenzione a ciò che mangiamo utilizzando prodotti di alta qualità? Certo è un rischio perché i costi sono diversi per le forniture, ma siamo riusciti a non aumentare i prezzi al pubblico.”

Dopo questa bella chiacchierata con Andrea sono riuscita a rubare qualche minuto alla chef Paola. Davanti a me una donna minuta ma dotata di una grandissima forza, audacia, passione per il proprio lavoro e sacrificio, nei suoi occhi e nelle sue mani riesci a percepirla tutta. Le chiedo timidamente qual’è il piatto che ama cucinare e lei mi risponde il semifreddo di grana, ma la pasta fatta in casa rimane per lei il piatto per eccellenza. Dovete assolutamente provarla!!

Visto che non sono mai contenta sono riuscita a rubarle una ricetta.

 

Polpette di carne chianina

Ingredienti per 8 polpette di media grandezza

mezzo kg di carne macinata chianina

1 fetta di pane

1 uovo

la punta di uno spicchio di aglio

alcune foglioline di prezzemolo, sale a piacere

pangrattato, una manciata di grana padano dop grattugiato

Procedimento

Mettere le fette di pane in ammollo, scolarle e triturarle a mano. In una ciotola capiente unire la carne macinata, le fette di pane sbriciolate, l’uovo intero, la puntina di aglio tritata, il sale, prezzemolo e il grana padano. Mescolare per bene con le mani e far stazionare l’impasto in frigorifero per almeno mezz’ora.

Successivamente prendere il composto e formare delle palline di grandezza a piacere, le rotoliamo nel pangrattato e le disponiamo in una teglia ricoperta con carta da forno. Far cuocere in forno per 30 minuti ad una temperatura di 175°

.

 

Le Polpette della chef Paola

 

 

 

 

Il consiglio del sommelier Andrea per accompagnare le polpette di chianina

Vassallo Colle Picchioni

Taglio bordolese prodotto nel Lazio da viti di oltre settanta anni di età. Un vino di carattere e di lunghissima persistenza, ma allo stesso tempo elegante e capace di rendere perfetta, con il suo ampio corredo aromatico, l’esperienza dell’assaggio delle polpette. Il Vassallo è la punta di diamante della produzione di Colle Picchioni, un’azienda vitivinicola a gestione familiare nata a Frattocchie di Marino (Lazio) dall’estro e dall’iniziativa di Paola di Mauro e oggi guidata con passione e abilità dal figlio e dal nipote Armando e Valerio di Mauro.

 

 

 

Trattoria – Vineria Idillio, Via Augusto Dulceri n. 29 Tel 06.297089

Orario apertura 13.00 – 15.00 dal martedì’ al sabato – 18.30 – 24.00 dal lunedì al sabato. Domenica giorno di chiusura.

Vi consiglio di prenotare specialmente nel fine settimana.

Ideale anche per un aperitivo veloce dopo il lavoro, grazie alla loro ottima carta dei vini.

Nel periodo estivo c’è un’ampia terrazza dove si può mangiare all’aperto.

 

 

 

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