YogAyur Bistrot

YogAyur Bistrot

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YogAyur Bistrot

 

 

Il sabato è una di quelle giornate in cui sei combattuta tra gli stravizi del fine settimana e la giornata detox.

Pensate ho scoperto un luogo dove non esistono sensi di colpa, dove puoi depurare il tuo corpo e soprattutto donare benessere alla tua mente. YogAyurin zona Ostiense vicino a Via del Porto Fluviale con le sue sale per praticare Yoga, la zona massaggi e l’Hammam – Bagno Turco vi riporterà al mondo. Credo che periodicamente dovremmo cedere al silenzio, ascoltando la nostra mente e recuperare le energie per affrontare la quotidianità.

Quando nasce?

YogAyur prende vita quattro anni fa da un’idea di Federico Insabato, insegnante di yoga e meditazione. Fonda l’associazione, crea un marchio e apre il suo primo centro nella zona di Monteverde, e affittando una sala nel quartiere Monti si allarga in altre zone di Roma.

Dopo un paio di anni chiude il centro a Monteverde e apre questa nuova sede ad Ostiense. Inizialmente c’erano solo due piani e una spaziosa terrazza, ma da novembre hanno guadagnato un altro piano dove oggi c’è il Bistrot di Catia Briganti, per tutti Cati, Cuciniera dei Monti Lepini (Carpineto Romano) dallo spirito green.

 

 

 

 

L’idea di Francesco è quello di dare un nuovo impulso alla cultura del Benessere Personale, attraverso il movimento con lo yoga e con il massaggio fisico senza tralasciare un’alimentazione sana con prodotti selezionati, di stagione coltivati in modo etico. Ciò che è importante per Francesco è la cura del proprio corpo ma anche dello spirito attraverso la meditazione.

Grazie a questa struttura tutto questo è possibile.

Possiamo prenotare una lezione di yoga (a soli 15,00 euro), che grazie alla bellissima stagione può esser praticata anche in terrazza, oppure un massaggio, un’ora di totale relax nella zona del Bagno Turco e poi mangiare in un Bistrot totalmente Bio. 

 

 

 

Il Bistrot

Catia è una persona meravigliosa e ama profondamente il suo lavoro. Lo percepisci da come, con grande dedizione, spiega nel dettaglio cosa propone quotidianamente e come sceglie le materie prime. Il Bistrot è aperto ai soci dalla mattina alla sera e il menù raccoglie ricette vegetariane che possono avere varianti vegane o crudiste. Tutti gli ingredienti sono biologici, alcuni di loro provengono dall’orto di Catia, a Carpineto Romano.

La natura è la sua prima fonte d’ispirazione e cerca di ricrearla nei colori e nelle forme dei piatti, ascoltando il ritmo delle stagioni. Attraverso un’attenta ricerca, Catia propone ricette originali, alleggerite da eccessi di grassi, di glutine e di zuccheri, ricche però di sapore in chiave salutista. Quando non riesce a raccogliere le verdure dal suo orto si affida alla Piccola Bottega Merenda, e al loro buonissimo cibo contadino e per la pasticceria utilizza i prodotti di Grezzo – Raw Chocolate, la prima cioccolateria crudista vegana del mondo. Nel suo Bistrot troviamo tisane ayurvediche, succhi ed estratti di frutta o verdura preparati al momento, yogurt, golden milk, bevande vegetali, muffin e sandwich. Tra gli 8 e i 12 euro, proseguono le combinazioni del pranzo e della cena da comporre con zuppe, insalate speciali, piatti a base di cereali integrali, uova fresche e una selezione di formaggi di latte crudo.

Nella mia giornata detox da YogAyur ho assaggiato tantissime pietanze. Ho iniziato il mio pranzo con un’insalata freschissima composta da ravanelli, insalata, finocchi, carote e sale integrale condito con erbe aromatiche essiccate. Catia prepara ogni giorno le ricamate con farina integrale, olio extravergine di oliva, uova e un pizzico di sale integrale. Il sapore può esser neutro e quindi posso esser dolci o salate. Io le ho assaggiate con ricotta freschissima e sesamo. 

YogAyur è anche Bento Bar: con il delivery o il take away ogni giorno è possibile ricaricare la propria lunch box di cibo buono e giusto, ritirandola personalmente oppure ordinando la consegna in ufficio o a casa. Su ordinazione è possibile ordinare anche un kit detox del valore di 15 euro con 4 estratti per liberare l’organismo dalle scorie e ritrovare il benessere psicofisico. 24 ore in cui ingerire solo cibi liquidi: così, anche la mens sana albergherà nel corpo reso sano da questa disintossicazione lampo.

Ecco forse mi servirebbe più di un ciclo per disintossicarmi!!

Durante l’orario dell’aperitivo, nella bellissima terrazza vengono organizzati eventi o semplicemente possiamo fermarci a degustare dell’ottimo food accompagnato da una ristretta selezione di vini biologici e dall’unica etichetta di birra artigianale del Birrificio San Biagio, di ispirazione monastica.

(Per accedere all’associazione serve una tessera, inclusa nella prima consumazione)

YogAyur Bistrot
Via Giuseppe Acerbi 38 Metro B – Piramide
+39 392 9417458 – 06 89346 021 – bistrot@yogayur.it
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22
Sabato e Domenica dalle 10 alle 22

 

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DOROYAKI:DORAEMON A ROMA!

DOROYAKI:DORAEMON A ROMA!

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DORAYAKI: DORAEMON A ROMA!

Doraemon, il simpatico gatto dal muso blu, è un manga disegnato da Fujiko Fujio pubblicato in Giappone dal 1969 e, tradotto in tantissime lingue, diviene famoso in tutto il mondo. La trama del cartone animato vede come protagonista Nobita Nobi, un bambino di 10 anni che, sebbene sia una persona di gran cuore, è molto debole caratterialmente e pigro. Questa sua caratteristica lo porta ad esser soggiocato da molti e l’unico amico al suo fianco è Doraemon, un gatto robot che lo sostiene in tutte le difficoltà.

Sapete qual è il dolce più amato dal gatto blu?

I Doroyaki, una delle merende più famose in Giappone.

Sono delle piccole frittelle che ricordano i pancake americani, l’unica differenza è che non vengono preparati con l’aggiunta di grassi e sono farciti come se fossero panini con una crema di fagioli rossi dolci, azuki. Da oggi sarà possibile mangiare questi pancake nel primo DORAYAKI SHOP in Europa, nella pasticceria giapponese certificata dal marchio DORAEMON.

 

La pasticcera Kayoko dopo aver aperto il suo punto vendita a Kobe (polo di pasticceria in Giappone) e Hong Kong,  arriva anche a Roma, in zona Ostiense, con la collaborazione di Akira Yoshida, noto uomo d’affari giapponese che collabora con varie aziende di import-export giapponese ed ex calciatore noto alle cronache sportive.

DORAYAKI SHOP può essere definito come un bar dove c’è una proposta per il pranzo con i DORAYAKI SANDWICH, dei pancake salati secondo la tradizionale ricetta di Kayoko e tanti altri stuzzichini giapponesi, e una proposta per il dopo pranzo. Il locale diventa una SALA DA TÈ’ GIAPPONESE dove possiamo gustare tanti dolci giapponesi e sorseggiare pregiate qualità di tè giapponese selezionati accuratamente e il Matcha Latte.

Nel tardo pomeriggio DORAYAKI propone un Happy Hour Giapponese, con birre artigianali, cocktail con sake e tanti side dish giapponesi.

Aperto tutti i giorni tranne il martedì dalle 12 alle ore 20.

DORAYAKI | Via del Porto Fluviale 3/E, zona Ostiense

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Taste your Cake – Charlotte, Pasticceria Roma

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Taste your Cake – Charlotte, pasticceria Roma

Benvenuti in Taste your Cake, la mia nuova rubrica. 

Scegliere una pasticceria, provare qualche dolcetto, fare molte foto e dare un parere sulla loro consistenza, gusto e aspetto. Starete pensando, cosa c’è di nuovo? 

La novità della mia rubrica è che non sarò sola ma una persona super golosa e pasticcera proverà con me le vostre torte. La prima pasticceria che abbiamo scelto è Charlotte, artigianale e di ispirazione francese, vicino la fermata della metro Re di Roma.

Esternamente purtroppo i murales e le scritte sulle pareti non rendono giustizia a questo piccolo angolo rosa, ma una volta entrati rimarrete colpiti dalla carta da pareti, dai tavolini in marmo bianco e dal bancone che offre dolci esteticamente perfetti. Dietro il bancone la cucina a vista è bella da vedere anche se poteva non esserci, la ritengo superflua.

Claudia Martelloni, romana di Roma, in una recente intervista su Real Time definisce la sua pasticceria Charlotte “rosa, elegante e perfetta, come il personaggio di Sex and the City. Mi ispiro molto alla pasticceria francese e le mie specialità sono le monoporzioni a forma di frutta perchè sono delle illusioni perfette da gustare”.

Ilaria Barisi, fin da piccola coltiva la sua passione per la pasticceria e ha frequentato moltissimi corsi specializzandosi come cuoca e pasticciera. Sarà lei ad accompagnermi in questa nuova avventura ed insieme tra una chiacchiera e l’altra abbiamo assaggiato molti dolcetti.

Ilaria inizia la sua degustazione con un Cookie al caramello salato, noce e cioccolato a pezzi (euro 3,50). 

Il Cookies è composto da 100% pistacchio, nocciola, noce pecan, caramello ed infine cioccolato.

“Il topping è di una bontà rara, è golosissimo. Il biscotto è poco biscotto e l’interno è ancora umido, probabilmente poiché troppo alto. Lo avrei realizzato più sottile o cotto più a lungo.” Questo è l’unico difetto che Ilaria ha trovato in questo cookie.

Mentre assaggiavamo i nostri dolci abbiamo sorseggiato ottime tisane personalizzate e servite in tazze rosa, targate rigorosamente Charlotte.

Proseguiamo con un Emily Bronte, mouse alla vaniglia, cuore di pistacchio di Bronte e lamponi, guscio di cioccolato bianco (euro 4,50).

La prima cosa che notiamo è la decorazione, la targhettina con la scritta Charlotte. La regola recita che non ci deve esser nulla di non edibile nel piatto, tutto dev’esser commestibile. Non che siamo amanti delle regole ma avrei preferito una targhetta non in plastica. Questo dolce è davvero buono ma analizziamo con Ilaria tutti gli aspetti.

Il dolce è molto alto e non riusciamo ad assaggiare tutti gli ingredienti insieme. Poiché il bilanciamento è perfetto quando riesci a mangiare anche il lampone che smorza il gusto troppo dolce, Ilaria propone di realizzarlo di un centimetro più basso. Per quanto riguarda la glassatura esterna del cioccolato bianco, tecnicamente è perfetta, non è troppo fina né troppo spessa. Può essere sezionata in modo perfetto e non si sbriciola. Qui viene apprezzata la bravura di Claudia.

Ilaria dà un ottimo punto!

Ora vi presento Mirtilla, cheesecake fresca alla vaniglia con cuore di Gelèe di mirtillo e crumble alla nocciola (euro 5,00).

 

Anche la cheesecake supera a pieni voti la degustazione. Nel crumble c’è una bella dose di cannella che contrasta in modo positivo con il mirtillo e la crema molto dolce. Ottimo equilibrio tra acidità, dolcezza e spezialità.  Tra i dolci assaggiati è il più semplice a livello tecnico da realizzare ma per Ilaria è migliore in assoluto.

L’ultimo dolce è stato scelto da me perché esteticamente è bellissimo.

Tiziana, mousse di cioccolato al latte e fondente, cuore di lampone, biscuit e croccante alla nocciola (euro 4,50).

Trovo meraviglioso questo accostamento di colori, il nero, l’oro e il rosso del lampone. Oltre ad esser il più bello sarà anche il più buono?

Ahimè no. 

Tra tutti i dolci è quello che ci ha convinto meno. La mousse aveva un ingrediente che al gusto rimaneva troppo sul palato e non si scioglieva come doveva. Non ha superato la prova degustazione. 

Charlotte è una pasticceria che consigliamo, un luogo conviviale dove puoi fermarti a sorseggiare ottime tisane e mangiare dolci che ti portano con l’immaginazione a Parigi. I tavolini interni sono pochi ma c’è la possibilità, durante le belle giornate, di accomodarsi nella parte esterna. La scelta delle monoporzioni varia spesso e in base alle stagioni. Molte di loro posso esser realizzate in torte di varie dimensioni. Ogni giorno vengono realizzati dolci freschissimi. 

 

 

CHARLOTTE – Pasticceria Roma

Via Vercelli 12 – 14 Roma 

Tel 06 2539 9727

Giorni di apertura Martedì – Domenica   10.00 – 20.30 

Lunedì giorno di chiusura

 

 

 

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L’Osteria della Trippa, la cucina romana nel cuore di Trastevere

L’Osteria della Trippa, la cucina romana nel cuore di Trastevere

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L’Osteria della Trippa

la cucina romana nel cuore di Trastevere

Lei si chiama Alessandra Ruggeri, è romana di nascita ed è cresciuta fin da piccola con la passione per il buon cibo. Si diploma Cuoca dopo un corso professionale di Tu Chef e all’età di cinquant’anni trova un grandissimo coraggio cambiando completamente la sua vita. Impiegata aziendale in una multinazionale lascia il lavoro e investe in questa grande passione aprendo un’attività tutta sua e così nasce L’Osteria della Trippa.

Appena varchi la soglia di questo ristorante vieni travolto dalla passione, il temperamento e dalla grande intraprendenza di Alessandra. Ti accoglie facendoti sentire a casa, in un ambiente dallo stile caldo e dal clima tipico delle osterie romane. 

Vi sembrerà strano ma in confidenza Alessandra ha rivelato che per tutta l’infanzia non ha mai mangiato la Trippa. Eppure ha scelto proprio questo alimento per dar vita al suo locale. Uno dei tagli più poveri e magri del bovino che possiamo trovare da Nord a Sud e in moltissime ricette, fritta, romana con pecorino, con uovo, con i fagioli e infine sotto forma di polpette. Insomma il piatto più amato a Roma viene osannato in questa neo osteria nel cuore di Trastevere.

 Vi racconto la mia cena da Trippa Osteria.

 

Partiamo dagli antipasti e dal piatto per eccellanza: la Trippa alla romana con pecorino (10 euro).

Proseguiamo gli antipasti con la Trippa fritta e gli schienali, ovvero il midollo spinale del bovino, fritti (8 euro). Quest’ultimi, dalla consistenza troppo morbida nonostante fossero fritti, li ho apprezzati meno, ma qui parliamo di un gusto prettamente personale. Continua la carrellata di piatti con le polpettine di trippa (6 euro) e la trippa in umido con i fagioli (8 euro).

Per i primi la scelta è tra pasta all’uovo fatta espressa con i Maltagliati al Ragù di cortile (9 euro) o in proposta vegetariana con Pesto di broccoli romani, nocciole di Viterbo e pecorino romano (9 euro). A seguire, tutti i classici regionali: Rigatoni con la Pajata o alla Carbonara, Spaghettoni Cacio e pepe o all’Amatriciana (8 euro). 

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La ricetta della Pastiera di Gruè

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Ho assaggiato sia i Maltagliati al ragù di cortile con coniglio, pollo e faraona che la Carbonara. Entrambi buoni e la Carbonara era davvero ottima. L’uovo aveva la consistenza perfetta per il mio palato!

Sui secondi torniamo finalmente bambini: Coda alla vaccinara secondo tradizione (13 euro), Cotoletta di abbacchio impanata e fritta (15 euro), Coniglio in umido con pomodorini ed erbe aromatiche (13 euro), Baccalà alla trasteverina (prima fritto e poi ripassato in padella con uvetta, cipolla e pinoli), Animelle con i carciofi (12 euro). Finché la natura ci regala i carciofi Alessandra propone sia le animelle che la coratella con questa verdura. Sapete, quando mi ha nominato questi piatti temevo per la mia digestione e per il loro sapore troppo forte, e invece ho avuto una grande sorpresa. Il gusto era molto delicato, per nulla forte, pesante o indigeribile! 

Tra i secondi piatti ho apprezzato tantissimo la Cotoletta di abbacchio panata e fritta, vi troverete a spolparla con le mani! 

Alessandra è una forza della natura, la sua cucina dai sapori antichi e tipici della tradizione romana proprio come li preparavano le nostre nonne, vi piacerà. 

Il menù viene elaborato direttamente da Lei la cui filosofia è quella di proporre tutti i piatti che le piacciono e ogni settimana sulla lavagna dell’Osteria c’è un fuori menù in rottura con la tradizione. 

 

 

 

L’Osteria della Tippa

Via Goffredo Mameli 15

Tel. 345.6285270

Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena

 

Arriva il quarto Supplizio a Trastevere

Arriva il quarto Supplizio a Trastevere

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Arriva il quarto Supplizio a Trastevere.

Dopo cinque anni dall’apertura del locale in Via dei Banchi Vecchi 143, dopo il Food Box a Mercato Testaccio e l’apertura in Via dei Coronari 25, Arcangelo Dandini insieme a Marco Morello apre il quarto Supplizio. 

Scelgono la zona di Trastevere per dar vita alla loro bottega dove i supplì sono i protagonisti assoluti. Più volte lo chef Dandini ha espresso la sua grande passione per il cibo di strada e della tradizione italiana per eccellenza. Il sapore dei supplì risvegliano ricordi della sua infanzia trascorsa a Rocca Priora e del suo trasferimento a Roma. Sapori, odori e persone si mescolano riportando nella sua mente momenti di una vita vissuta.

Nell’Antica Roma molte erano le friggitorie sparse per la città, perché non omaggiare questi luoghi e riportare le antiche tradizioni? Questa è l’idea che ha portato alla nascita di ben quattro friggitorie trasformate in piccoli salotti che diventano tempio dei supplì d’autore a Roma. E non finirà qui, lo chef Dandini sta preparando la sua prossima apertura a Milano, Supplizio in Via Ventiquattro Maggio.

La proposta di Supplizio

I supplì vengono tutti realizzati con il Riso Carnaroli a lunga stagionatura, la carne scelta è di primissima qualità, le verdure sono biologiche e il pane Roscioli viene tostato in forni che garantiscano un’ottima panatura. Troviamo supplì classici, all’arrabbiata con mozzarella, pomodoro, pecorino e peperoncino, il tradizionale con carne, funghi porcini, mosto cotto e parmigiano. Nel menù possiamo anche scegliere il supplì della tradizione romana come Burro e acciughe, cacio e pepe e carbonara. Tutti al costo di 3,00 euro.

Per l’apertura a Trastevere lo chef ha creato una nuova ricetta, Ajo e Ojo, utilizzando aglio rosso di Nubia e olio pugliese di prima spremitura. Provato e approvato, soprattutto perché aveva la mozzarella più filante di tutti. 

L’offerta va oltre i supplì, possiamo scegliere tra le polpette di melanzane (5,00 euro), le polpette di alici con “il mio Garum” ovvero con alici fresche, pane, formaggio e uvetta (5,00 euro), il croccante di baccalà con uovo e aglio (7,00 euro), la bufala in carrozza e marmellata di pomodorini verdi e acciuga (5,00 euro). Senza dimenticare il carciofo fritto tipico di questo periodo.

Che dite, fame?

Lo chef Dandini non può lasciarci senza dolce!

Crema fritta (2,00 euro), zuppa di cioccolato bianco e Mousse di mascarpone (entrambi a 5,00 euro).

Dopo questa presentazione il vero “Supplizio” sarà non mangiarli!

 

INFORMAZIONI

Supplizio Trastevere Roma

Via di San Francesco a Ripa 1 (angolo Piazza San Callisto)

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Una giornata al Margutta, vegetarian food & art

Una giornata al Margutta, vegetarian food & art

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Una giornata al Margutta, vegetarian food & art

A pochi passi da Piazza di Spagna troviamo una piccola via dove si mescolano arte, bellezza e storia.

Ritengo che Via Margutta sia una delle strade più belle di Roma, forse perché mio padre è un pittore e ho un’ammirazione fortissima per chi realizza opere d’arte. In questa via ci sono molte gallerie che espongono opere sia pittoriche che di sculture di vario genere. Tra tutte queste gallerie non passa inosservato il Margutta, un ristorante che unisce l’amore per il cibo sano, biologico, vegetariano e l’arte.

Il Margutta è un luogo che puoi vivere a 360 gradi, non c’è solo una proposta food vegetariana ma periodicamente vengono esposte mostre di pittura, fotografia e non solo. Un piccolo museo che possiamo ammirare mentre degustiamo un ottimo cibo. 

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
Una giornata al Margutta

Il ristorante apre le sue porte alle 9.00 del mattino proponendo una colazione Bio con cappuccino, caffè, the, dolci con base vegetariana ma anche uova strapazzate e French toast. Molte sono le persone che vengono a far colazione e soprattutto approfittano di questo luogo per lavorare con i loro portatili, grazie alla tranquillità e al wi -fi sempre libero. Quante volte ho sognato un posto così!!

Alle 12.30 il Margutta propone il suo Green Brunch infrasettimanale, un brunch light sia per la scelta dei piatti che per il prezzo dando la possibilità soprattutto ai lavoratori di zona di consumare un pasto sano, leggero e gustoso. Il costo è di 15,00 euro per turisti e persone di passaggio mentre per i lavoratori convenzionati 12,00 euro. Il Brunch consiste in un piatto tris che possiamo comporre a piacimento, una zuppa, un dolce o una macedonia e infine acqua minerale. 

Le ricette proposte sono in tutto 40, venti pietanze fredde e venti calde, con un menù che cambia ogni giorno della settimana e in base alle stagioni. Come racconta Tina Vannini, proprietaria insieme a suo marito Claudio, di questo angolo di paradiso: “L’orto parla chiaro. quattro sono i menù nell’arco di un anno in base alle stagioni”. Nel fine settimana il Brunch diventa “Festivity” accompagnato nella giornata della domenica da musica dal vivo. La scelta è molto ricca e vuol rispecchiare la trazione italiana, quindi troviamo lasagne, ravioli, cannelloni e parmigiane come se fossimo a casa. A Tina piace riprodurre una cucina tipicamente casalinga ed è proprio per questo che molte famiglie popolano il Margutta nel week end. La formula è quella del buffet libero rispettando sempre il valore del cibo, senza sprechi ed il costo è di Euro 25,00 compreso il dolce e il caffè.

Il Brunch chiude alle 16.00 ma non il Margutta che dalle ore 16,30 mette a disposizione un piccolo buffet di dolci per chi, passeggiando tra le strade del centro, vuol fermarsi a sorseggiare una tazza di the.

In un attimo arriva l’ora dell’aperitivo e dell’apericena. Appena entri nel ristorante c’è una zona con un bancone, un tavolo sociale in legno e tanti tavolini, ma la parte più bella è il giardino sospeso. In questa zona è possibile fermarsi per l’aperitivo con buffet libero e drink fino alle 23.00 ed il costo è di 18,00 euro.

Finalmente sono le ore 19,00 e la cena alla carta nell’area del ristorante è servita. Da pochi giorni troviamo il nuovo menù ed io ho provato molti di questi piatti. L’orto di Tina Vannini ci ha regalato verdure, colori che preannunciano la stagione più bella dell’anno, la primavera.

Il nuovo menù del Margutta.

La cucina è affidata allo chef Mirko Moglioni, oggi docente da Coquis, che ha scelto il Margutta per mettersi alla prova con una cucina stimolante per la sua grande complessità e per la selezione delle materie prime. L’impegno creativo è davvero grande ed io dopo aver assaggiato il suo menù posso affermare che lo chef ha creatività da vendere.

Siamo partiti con una degustazione degli antipasti. Le porzioni che vedete nelle foto non sono reali, ovvero le porzioni che vengono servite sono notevolmente più grandi.

Spuma di patate accompagnata con una zeppola di pane e alga plancton.

Questi bellissimi piatti sono diversi assaggi degli antipasti che troviamo nel nuovo menù. Sfoglie di patate con mozzarella di bufala campana, pomodoro confit, cipolla di Tropea sott’olio e sorbetto di olive taggiasche. Zuppa al basilico con pappa al pomodoro, chips di melanzana e ricotta salata. Pane tostato arrotolato farcito con melanzane alla parmigiana, caponata e provolone. Fiore di zucca panato “alla carbonara” con purea di zucchine e scaglie di pecorino. Sfiziosissimi antipasti, la sfoglia di patate e la zuppa al pomodoro sono i miei preferiti.

Risotto riserva San Massimo fave e pecorino con ricotta di mandorle zucchero bruciato e Habanero (15,00 Euro)

Questi sono due assaggi dei primi piatti.

Cavatelli al pesto di erbe aromatiche con cruditè di verdure aromatiche e scaglie di pecorino. (Euro 13,00)

Tortello lime e piselli con all’interno piselli al burro di pistacchi, gel di latte e sale affumicato. (Euro 14,00)

 

 

 

Passiamo ai secondi.

Sfera di patate alla curcuma ricoperta di bietina al vapore con all’interno un uovo pochè (meglio conosciuto come uovo in camicia), spuma leggera di parmigiano e tartufo (Euro 15,00).

Cotoletta di seitan panato ai cereali su nido di spaghetti di riso saltati al wok con verdure di primavera e gel al wasabi. (Euro 14,00)

Finalmente arrivano i dolci esteticamente belli colororatissimi e dal gusto eccellente.

Gelèe al mango con spuma e gelato al cioccolato fondente, cialda croccante al riso soffiato e caramello. (Euro 11,00). Zuppetta di fragole con ratatouille di ananas e papaya con sorbetto di pompelmo rosa e glene alla menta. (Euro. 10,00). Créme brulée alla fava tonka con meringa all’italiana (Euro 11,00)

“Se non proviamo un emozione non possiamo mangiar bene perché ingurgitiamo cibo per riempire gli spazi e la solitudine. Se invece proviamo a riempire questo spazio e uniamo al cibo qualcosa da vedere mangeremo sicuramente meno perché ci alzeremo da tavola sazi di gusto e non di pesantezza, cerchiamo questo dalla nostra cucina. Entrare in un posto e vedere una mostra o ascoltare un concerto jazz è uno modo di far ristorazione in modo verticale, è un modo di pensare verso l’alto e non sono verso la tavola, nutrire la mente.”

Queste sono le parole di Tina Vannini quando parla del suo ristorante, un luogo dove la natura, l’arte, il giardino sospeso, i tavoli di legno naturale, i colori e tutta l’attenzione per i particolari si uniscono e portano un format informale, accogliente e impeccabile.

INFORMAZIONI

Il Margutta, vegetarian food & art –Via Margutta, 118 – 00187 – Roma
Per informazioni e prenotazioni:
info@ilmargutta.bio
Tel : +39 06. 32650577

 

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