Barbara Bianchi e la sua cura con il cibo

Barbara Bianchi e la sua cura con il cibo

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Barbara Bianchi e la sua cura con il cibo.

Barbara Bianchi è una chef, mi permetto di dirlo, straordinaria. Ho avuto il piacere di intervistarla e devo dire che è stato difficile limitare le domande. Grazie al suo lavoro presso il suo Hotel a conduzione familiare, il Luxor a Bellaria Igea Marina (RN) si è avvicinata alla cucina vegetariana e vegana, e ad oggi rappresenta uno tra i primi Vegan Hotel in Italia. Barbara ha scritto un libro con 50 menù per mangiar con gusto e in modo sano. Il libro rappresenta un connubio tra la cucina vegana e la tradizione Ayurvedica, e sta avendo un grandissimo successo. Scopriamo con questa piacevole intervista la filosofia di Barbara e come il cibo rappresenta la “cura” per il nostro benessere.

Quanto e come nasce l’idea del LUXOR Hotel come luogo sostenibile che abbraccia una filosofia molto vicina ai cibi naturali e al benessere fisico?

“Circa 8 anni fa ci siamo accorti che sul web si parlava di noi come di un hotel adatto ai vegetariani. Non lo sapevamo. Siamo sempre stati grandi consumatori di cibi vegetali ed evidentemente questa cosa si rifletteva anche sui nostri menù. Con l’arrivo dei primi clienti vegani, nell’intento di soddisfare le loro richieste (che a questi tempi sembrano molto strane..), abbiamo cercato di approfondire l’argomento per capirne di più, abbiamo ascoltato le loro storie, le loro motivazioni etiche e salutistiche. Infine abbiamo abbracciato le loro richieste con entusiasmo e condivisione. Per me è diventato uno stile di vita che cerco di divulgare con la mia cucina, i corsi e le varie attività in hotel.”

Chi prenota un soggiorno da voi cosa si aspetta di trovare?

“Le persone che vengono da noi si aspettano soprattutto cibi salutari, biologici, integrali. Pietanze equilibrate, ma anche golose; attenzione e cura per ogni specifica esigenza, che molto spesso è legata a diete specifiche. Si aspettano anche comprensione e l’accoglienza tutta romagnola che contraddistingue il nostro territorio.”

Lei nasce come chef e insieme a sua mamma Carla preparate sia piatti che appartengono alla tradizione regionale che pietanze rivisitate in chiave vegana e vegetariana?

“L’offerta culinaria nel nostro hotel è ormai per il 95% a base vegetale. Il restante 5% di piatti serve a soddisfare le famiglie definite “miste”, dove solo alcuni sono passati ad un’alimentazione vegetale, mentre altri richiedono ancora formaggi, pesce e talvolta carne. Vorrei confermare però, che essendo un’offerta di tipo Buffet, dalla colazione alla cena, anche i cd “onnivori” si ritrovano nella maggior parte delle volte con il piatto pieno di deliziose pietanze vegan, senza nemmeno accorgersene. Il nostro obiettivo è anche dimostrare ai più scettici che è possibile saziarsi e stare bene gustando del buon cibo vegetale.”

Come nasce il connubio tra cucina vegana e la tradizione ayurvedica?

“Sono sempre stata convinta che il cibo debba necessariamente essere sano, nutriente e gustoso. Appagare 5 sensi. Non mi ero prima d’ora concentrata sull’energia intrinseca dei singoli ingredienti, su come potessero, queste peculiarità, interagire tra di loro per creare un equilibrio energetico ideale. Il cibo come cura. Direi che per me, era il tassello mancante. Dal punto di vista professionale, questa esperienza mi ha fatto crescere tantissimo.”

Ha scritto un ricettario che sta presentando in molte città, si aspettava questo successo? Secondo Lei chi segue principalmente queste ricette?

“Ayuvergan introduce concetti molto importanti che riguardano il rispetto per se stessi, le proprie specifiche caratteristiche e il cibo. L’Ayurveda è una scienza immensa. Con Elena Carafa, che ha curato la parte introduttiva e mi ha dato preziose indicazioni per equilibrare tutti i menù, abbiamo pensato di offrire una chiave di lettura dove tutti possono ritrovarsi. Con semplicità e chiarezza. Non ci sono ingredienti particolarmente strani e introvabili. Ci sono piatti unici e menù con 4 ricette. In alcune ricette si usano le spezie, in altre gli aromi dell’orto. In tal modo ognuno può trovare la propria modalità, senza stravolgere le abitudini.”

Ormai conosciamo il legame tra benessere fisico e corretta alimentazione, quanto secondo Lei, è importante avvicinarsi ai cibi vegetariani o vegani?

“L’Ayurveda prevede anche alimenti di origine animale. Essendo un ricettario vegano, ovviamente sono previsi solo cibi di origine vegetale. Nella prima parte del volume sono spiegate le motivazioni, in termini di energia. Mi spiego meglio: – se l’energia del cibo diventa una parte di noi, quella buona energia potrà arrivare da animali torturati e morti con sofferenza? Credo che la riflessione sia più che necessaria, allo stato attuale. Viviamo nell’abbondanza di cibo di ogni genere e siamo liberi di scegliere cosa mangiare per il bene nostro, degli animale e del pianeta.”

La cosa che più mi ha colpito è che non soltanto presenta le sue ricette ma addirittura prepara degli assaggi per chi partecipa alle sue presentazioni, inoltre il 26 gennaio preparerà una cena presso il Ristorante Quercia Antica, nella Città di San Marino con una vasta scelta di piatti, Le va di condividere con noi una ricetta?

“La scelta di portare assaggi alle presentazioni è per me un elemento pacificante. Porto una parte di me, quella che mi riesce meglio. Poi è un momento conviviale molto bello. Il 26 gennaio cucinerò alcune ricette dei miei menù ayurvegan della sezione autunno/inverno, ovviamente. Tutti ingredienti che siamo riusciti a reperire da produttori locali e certificati bio. Sarà una bellissima serata, non vedo l’ora!”

Vorrei offrirvi la ricetta della minestra di barbabietola, una delle mie preferite:

 

 

Minestra di barbabietola

80 gr di porro

200 gr di patata

1 Cucchiaio raso di curcuma

1 Cucchiaio raso di scorza di limone tritata

400 gr di barbabietole

olio extravergine di oliva,, pepe nero macinato al momento

per guarnire “panna di anacardi e mandorla”:

40 gr di anacardi crudi

20 gr di mandorle pelate

50 gr di acqua fresca

30 gr di latte di riso

una punta di sale fino integrale

Per prima cosa mettete a bagno gli anacardi e le mandole in acqua fredda, per almeno 2 ore. Nel frattempo preparate la zuppa. Tritate il porro e mettetelo a bagno in acqua fresca. Pelate le patate e le barbabietole, poi tagliatele a cubetti di 1 cm. Versate un filo di olio in una pentola, unite la curcuma e la scorza. Fate scaldare un paio di minuti, poi scolate il mix di porro o scalogno e unitelo al soffritto. Fate andare per qualche minuto per creare una buona base aromatica. Salate e pepate leggermente.

Aggiungete ora le patate e le barbabietole a cubetti. Fate insaporire e tenete da parte. Preparate la guarnizione che poi è un vero e proprio completamento della ricetta. Versate acqua e latte in un dosatore, scolate gli anacardi e le mandorle. Metteteli nel mixer e azionatelo. Dopo la prima fase di tritatura, cominciate ad aggiungere il mix di acqua e latte, versando a filo. Continuate a frullare, fino a quando otterrete una crema soffice e spumosa. Salate leggermente e tenete da parte.

Servite la zuppa calda, decorata con la deliziosa panna …. Gnammmm

 

 

Informazioni Utili:

Barbara Bianchi, Chef vegana, lavora presso l’Hotel Luxor, Via Silio Italico, 3 Igea Marina (RN), e autrice insieme alla nutrizionista Elena Carafa del libro AYURVEGAN, La cucina vegana incontra la tradizione ayurvedica, 150 ricette, 50 menù per le 4 stagioni.

 

 

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza. L'estate 2018 la ricorderò per molti motivi sia belli che brutti. Visto che siamo nel mio Blog dove si parla solo di cose belle, iniziamo proprio da queste. Come ogni anno nel mio programma...

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Pollo alla cacciatora

Pollo alla cacciatora

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Pollo alla cacciatora

di Erica de Falco

Ricetta

Ingredienti:

  • un pollo
  • una salsiccia
  • 30 gr ciauscolo (insaccato spalmabile tipico della regione Marche)
  • rosmarino
  • 2 fette di pancarré
  • latte Q.b.
  • 10 nocciole
  • 10 olive
  • peperoncino
  • aglio

Procedimento :

Pulire il pollo e scegliere il pezzo che volete usare, una volta scelto, va battuto con il batticarne e farcito con la salsiccia, con il ciauscolo, il rosmarino e con il pancarré imbevuto nel latte e nocciole. Successivamente lo arrotoliamo e lo leghiamo con lo spago per alimenti. In una padella calda far rosolare la carne con un filo di olio e un trito di aglio, rosmarino, e una manciata di olive con peperoncino per qualche minuto. Terminiamo la cottura per 15 minuti nel forno a 180 gradi.

Il trito che si è formato nella padella si fa restringere e poi si emulsiona nel mixer, verrà aggiunto nel piatto appena il pollo sarà pronto. Possiamo servire la carne con spinaci precedentemente cotti in padella con un po’ di burro.

 

 

 

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

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Un thè da Madeleine

Un thè da Madeleine

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Un thè da Madeleine

Era un sabato mattina, faceva davvero tanto, tanto freddo, mi trovavo in zona Prati e stavo facendo dei giri per organizzare un piccolo evento, quando all’improvviso mi imbatto in questa sala da thè bellissima. Per un istante sono stata catapultata nei primi anni del ‘900.

E’ il Madeleine – Salon de Gastronomie, un bistrot di ispirazione francese davvero unico nel suo genere. Quando varchi la porta sembra di far un tuffo in un’altra epoca. La carta da parati in stile chinoiserie e boiserie, realizzata da un’idea di Giancarlo Battafarano su carta originale, riproduce uno stile assolutamente fedele alla Bella Epoque. Ciò che più ti colpisce, oltre lo stile Art Noveau, è la musica di sottofondo, rilassante, piacevole e contribuisce a render reale il tuo salto nel tempo. Che dirvi a me è piaciuto davvero tanto.

La prima cosa che vedi quanto entri è il bancone della pasticceria da asporto, con un gioco di specchi e vetrate entri direttamente nella loro cucina e nella pasticceria. Sulla destra ci sono i tavoli con i divani in pelle naturale di colore grigio e gli oggetti sono scelti con estrema cura. Per non parlare della quantità di servizi da thè che troviamo esposti, sia nella parete dietro la pasticceria che nella zona del tavolo sociale. Un posto che possiede così tante cose da vedere e fotografare che mi ha distratta per tutto il tempo.

       

In fondo alla sala c’è un bar, il Boudoir di Madeleine, aperto dalle ore 18.00 fino alle 02.00 di notte. Patrick Pistolesi insieme a Federico Leone hanno realizzato miscelati classici e di nuova sperimentazione come il Nouvelle Vague (gin, spuma di Sambuco), Le Souvenir (vodka, succo di mandarino, egg White), Le Cinquieme Arrondissement (gin, simple syrup, vino rosso), Le deux epices (mezcal, sambuco, zafferano) e infine Le Sazerak (cognac, assenzio) che possiamo trovare solo al Madeleine.

  

Dopo aver scattato molte foto, attirando anche forse troppo l’attenzione, ma qualcuno doveva pur testimoniarvi quello che stavo vedendo, mi siedo ed ordino un “Rooibos Marabout”, una selezione di thè rosso aromatizzato al caramello e alla mela cotta (4.50 euro), un macaron al lampone (2,00 euro cad.) e una madeleine calda al cioccolato (1,50 euro cad.).

                        

Potevo scegliere tra moltissimi dolci al piatto, tra cui la torta di mele con gelato alla cannella, il morbido fondente con cuore caldo, il tiramisù Madeleine e il Soufe francese, ovvero una rivisitazione della classica zuppa inglese con mouse alla vaniglia, ma erano soltanto le 11.00 del mattino, non potevo che scegliere due piccoli dolci. Il macaron al lampone era perfetto, morbidissimo al suo interno e fragrante e friabile al punto giusto nella parte esterna. Posso tranquillamente affermare che il loro macaron batte quello di Ladurèe Roma, la pasticceria di origine francese in Via Borgognona, specializzata esclusivamente in macaron. La Madeleine calda al cioccolato, invece, mi ha delusa, non era molto calda al suo arrivo al tavolo e soprattutto era l’impasto era troppo secco.

 

Non solo Patisserie

Il Madeleine non è solo patisserie e boudoir, ma c’è una cuisine che unisce la tradizione italiana e romana alle suggestioni francesi. La consulenza dello chef stellato Riccardo di Giacinto (dal ristorante All’Oro) ha contribuito all’innovazione di alcuni piatti presentati dal Madeleine. A questo punto non potevo non provare la loro cucina e sono tornata a cena da loro. Il menù era scritto con chiarezza, pochi piatti ma con una buona scelta. Il cameriere in sala era molto preparato e ci siamo lasciati consigliare da lui. L’antipasto del giorno prevedeva una seppia con una cottura molto lenta, con una spolverata di cipolla rossa su un letto di maionese. Come primo piatto ho scelto la “Tagliatella all’uovo con puttanesca di gamberi rossi di Mazara del Vallo” (16,00 euro), un piatto che esteticamente si presentava molto bene, unico difetto al suo interno c’era poco condimento e questo ha reso la pasta troppo collosa. Il Polpo croccante “alla Luciana” con patate (18,00 euro), un piatto di friggiteli (7,00 euro) la nostra terza portata, erano decisamente buoni. Vi lascio con alcune foto di questi piatti e con un consiglio, provate sia per un thè che per una cena il Madeleine, ne vale la pena.

Madeleine – Salon de Gastronomie 

Via Monte Santo, 64 – 00195 Roma Tel. +39 06.3728537

Orario apertura dalle 08.00 del mattino alle 02.00 di notte. Dal Lunedì al Sabato.

 

 

 

 

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

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La ricetta di Natale di Cookare

La ricetta di Natale di Cookare

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La ricetta di Natale proposta da Cookare 

 

Ricetta

“Un mix di spezie, aromi e dolcezza e credetemi ne dovrete fare tanti e poi tanti per soddisfare tutti gli invitati alla cena di Natale, perché una fetta non basta” – parola di Ilaria che dal suo Blog Cookare ci regala questa ricetta.

Ingredienti:
  • 500 gr di zucca
  • 1 porro
  • 1 cipolla rossa
  • 1 spicchio di aglio
  • 40 gr di anacardi
  • 40 gr di pistacchi
  • 40 gr di noci
  • 40 gr di mandorle
  • 40 gr di nocciole
  • 5 pomodori secchi
  • 2 cucchiaini di paprika
  • sale e pepe Q.b.
  • 4 albicocche essiccate
  • ciliegie essiccate Q.b.
  • 10 foglie di salvia
  • 1 rametto di rosmarino
  • 150 gr di pane raffermo (sono circa 3 fette)
  • 150 gr di lenticchie

Procedimento :

Prendi una pentola alta e riscalda un filo d’olio, inserisci la zucca, il porro e una cipolla rossa. Cuoci a fuoco medio e girare spesso, aggiungi a metà cottura due cucchiaini di paprika, sale, pepe, salvia e rosmarino tagliati finemente. Nel frattempo trita in un mixer (grossolanamente) tutta la frutta secca. A cottura terminata della zucca, inserisci in una ciotola il tutto, aggiungi il pane sbriciolato, uno spicchio di aglio schiacciato, 150 gr di lenticchie, la frutta secca tritata, 5 pomodori e le albicocche tagliate a pezzettini e infine le ciliegie. Mischia il tutto e aggiusta di sale e pepe. In uno stampo per plum cake ricoperto di carta da forno, metti sul fondo 5 foglie di salvia intere, inserisci l’impasto schiacciato per bene e riempi fino al bordo dello stampo. Cuoci in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa.

Attenzione!!! Crea dipendenza!!

 

 

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

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Baccalà mantecato

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Baccalà mantecato

di Erica De Falco

Ricetta

Ingredienti:
  • 800 gr di baccalà
  • 200 gr di olio di semi
  • 200 ml di latte
  • 3 cucchiai di farina
  • uno spicchio di aglio
  • prezzemolo
  • sale

Per la polenta:

  • 250 gr di Farina di mais fioretto
  • 1 Litro di acqua
  • sale

 

Procedimento :

Prendere il baccalà e pulirlo con cura togliendo la pelle dalla carne. Avvolgere quest’ultima nella carta da forno ungendola con l’ olio di semi e la mettiamo in una padella non riscaldata precedentemente. Posizionare una pentola di acqua sopra affinché la carta sia ben schiacciata e la pelle diventi croccante tenendo il fuoco bassissimo.

Tagliamo a forma di rettangoli il baccalà, infariniamo e saltiamo in padella con uno spicchio di aglio. Appena ha preso leggermente colore aggiungere il latte e lasciar cuocere per 15 minuti schiumando quando serve. Scolare il pesce e montarlo in planetaria o nel mixer e uniamo a filo 200 gr di olio, sale, pepe e un po’ di prezzemolo tritato.

Nel frattempo prepariamo la polenta con la farina di mais fioretto, un litro di acqua e un pizzico di sale. Portare ad ebollizione l’acqua, abbassare la fiamma e versare la farina girando con la frusta piano piano. A questo punto rialziamo il fuoco e giriamo con il mestolo per circa 30 minuti finché la polenta non sarà cotta. Successivamente formiamo dei triangoli o dei rombi di polenta e la grigliamo.

Ora possiamo impiattare unendo i rombi di polenta, il baccalà mantecato con l’aiuto di una sac-a-poche e la pelle croccante, come vedete nella foto.

 

 

 

 

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza. L'estate 2018 la ricorderò per molti motivi sia belli che brutti. Visto che siamo nel mio Blog dove si parla solo di cose belle, iniziamo proprio da queste. Come ogni anno nel mio programma...

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Una Trattoria – Vineria tra Idillio e familiarità

Una Trattoria – Vineria tra Idillio e familiarità

Una trattoria – vineria tra Idillio e familiarità 

 

Se mi fermo e penso ad una tipologia di cucina penso a quella tradizionale. Nonostante sia una fan del sushi, hamburger, avocado, cucina bio e veg, che pian piano stanno sostituendo gli gnocchi del giovedì, io rimando una fedelissima delle lasagne di mamma. Ed è per questo che il primo articolo sui luoghi da scoprire lo dedico ad una trattoria a gestione familiare in zona Pigneto, precisamente in zona Malatesta, a Roma. Appena entri lo senti subito, è l’odore di casa, una casa che ormai dopo 10 anni di vita romana sento con grande nostalgia.

Io sono cresciuta con i pranzi della domenica, quelli che ci univano davanti ad un piatto di pasta fatta a mano ed ad un vassoio di pastarelle. Quando entro nella Trattoria – Vineria Idillio rivivo esattamente quelle sensazioni.

In cucina la chef Paola Lauro è coadiuvata da suo marito, il manager Vincenzo Torcasio e in sala troviamo il sommelier Andrea Torcasio, figlio della coppia. In punta di piedi entriamo nella loro cucina e provo a svelarvi la loro storia e alcuni dei loro segreti. Il primo ad accogliermi è Andrea, un ragazzo molto disponibile, l’ambiente che mi circonda è molto familiare, a questo punto ne approfitto per fargli alcune domande.

Qual è il percorso professionale della chef Paola?

“La chef, nonché mia mamma, iniziò a lavorare nelle cucine negli anni ’80, in principio come assistente, in seguito come aiuto chef e poi come chef. Non ha seguito un percorso accademico ma ha lavorato direttamente sul campo. Il suo primo incarico fu al Cafe’ Notegen, in via del Babuino, all’epoca fu il secondo caffè più antico di Roma. Ha maturato tantissime esperienze. Prima di aprire l’Idillio il suo ultimo incarico fu in un’ enoteca a San Lorenzo, in cui non c’era una cucina a disposizione e lì imparò a realizzare piatti alternativi che ora sono entrati a far parte del nostro menù, come la vellutata, le crepes e il semifreddo di grana molto apprezzato.”

Come nasce l’idea della Trattoria – Vineria l’Idillio?

“Quando la chef Paola decise di aprire il suo ristorante utilizzò sia la parola trattoria, perché voleva creare un’atmosfera di comfort per il cliente, che la parola vineria per sottolineare il richiamo al mondo del vino. Oggi c’è chi identifica l’Idillio con la gricia, chi con il semifreddo di grana che può trovare solo qui, chi viene per i dolci o per la carta dei vini. Negli ultimi anni abbiamo deciso di introdurre nel nostro menù pollo biologico e carne toscana proveniente da bestiame nutrito biologicamente, precisamente da “La Chianina, Società Agricola Fierli, Organic Farming”, questo fa si che molti clienti scelgano di venire da noi per la qualità della materia prima selezionata.”

Quando avete aperto la Trattoria come vi siete rapportarti con il quartiere Pigneto, oggi uno dei luoghi della movida romana?

“Nel 2005 quando aprì l’Idillio si verificò una rottura nel quartiere, nel nostro piccolo abbiamo rappresentato una rivoluzione, sia per la scelta del menù che per i costi. Proponevamo periodicamente menù con piatti Fusion regionali, come lo sformato di cipolla rossa di tropea, la mozzarella di bufala campana DOP. Oggi queste proposte sono la normalità, dodici anni fa questa scelta era sicuramente innovativa. Inizialmente l’Idillio fu pensato come un piccolo ristorante in cui lavoravano solo due persone, ma ebbe così successo che tutta la famiglia si riversò in questo progetto. Purtroppo poco dopo l’apertura iniziò la crisi economica, molti ristoranti iniziarono ad utilizzare menù completi a basso costo, quindi chi ha deciso di mantenere alta la qualità del prodotto, come noi, ha iniziato a soffrire. Per fortuna abbiamo tenuto duro e oggi siamo in continua crescita.”

Negli ultimi anni c’è una nuova tendenza, molti adottano uno stile di vita vegetariano o vegano, come vi siete adeguati a queste nuove tendenze alimentari?

“Gran parte dei nostri piatti sono vegetariani, ad esempio le crepes al radicchio e taleggio, le melanzane grigliate e scamorza hanno sempre fatto parte del nostro menù. Zucca e gorgonzola, sformati di verdure miste oppure con i carciofi, le vellutate, il passato di fave sono piatti che a rotazione vengono proposti. Non abbiamo avuto una grande necessità ad adattarci. La chef Paola pensa che se molti problemi fisici derivano dalle materie prime che scegliamo, perché non dare attenzione a ciò che mangiamo utilizzando prodotti di alta qualità? Certo è un rischio perché i costi sono diversi per le forniture, ma siamo riusciti a non aumentare i prezzi al pubblico.”

Dopo questa bella chiacchierata con Andrea sono riuscita a rubare qualche minuto alla chef Paola. Davanti a me una donna minuta ma dotata di una grandissima forza, audacia, passione per il proprio lavoro e sacrificio, nei suoi occhi e nelle sue mani riesci a percepirla tutta. Le chiedo timidamente qual’è il piatto che ama cucinare e lei mi risponde il semifreddo di grana, ma la pasta fatta in casa rimane per lei il piatto per eccellenza. Dovete assolutamente provarla!!

Visto che non sono mai contenta sono riuscita a rubarle una ricetta.

 

Polpette di carne chianina

Ingredienti per 8 polpette di media grandezza

mezzo kg di carne macinata chianina

1 fetta di pane

1 uovo

la punta di uno spicchio di aglio

alcune foglioline di prezzemolo, sale a piacere

pangrattato, una manciata di grana padano dop grattugiato

Procedimento

Mettere le fette di pane in ammollo, scolarle e triturarle a mano. In una ciotola capiente unire la carne macinata, le fette di pane sbriciolate, l’uovo intero, la puntina di aglio tritata, il sale, prezzemolo e il grana padano. Mescolare per bene con le mani e far stazionare l’impasto in frigorifero per almeno mezz’ora.

Successivamente prendere il composto e formare delle palline di grandezza a piacere, le rotoliamo nel pangrattato e le disponiamo in una teglia ricoperta con carta da forno. Far cuocere in forno per 30 minuti ad una temperatura di 175°

.

 

Le Polpette della chef Paola

 

 

 

 

Il consiglio del sommelier Andrea per accompagnare le polpette di chianina

Vassallo Colle Picchioni

Taglio bordolese prodotto nel Lazio da viti di oltre settanta anni di età. Un vino di carattere e di lunghissima persistenza, ma allo stesso tempo elegante e capace di rendere perfetta, con il suo ampio corredo aromatico, l’esperienza dell’assaggio delle polpette. Il Vassallo è la punta di diamante della produzione di Colle Picchioni, un’azienda vitivinicola a gestione familiare nata a Frattocchie di Marino (Lazio) dall’estro e dall’iniziativa di Paola di Mauro e oggi guidata con passione e abilità dal figlio e dal nipote Armando e Valerio di Mauro.

 

 

 

Trattoria – Vineria Idillio, Via Augusto Dulceri n. 29 Tel 06.297089

Orario apertura 13.00 – 15.00 dal martedì’ al sabato – 18.30 – 24.00 dal lunedì al sabato. Domenica giorno di chiusura.

Vi consiglio di prenotare specialmente nel fine settimana.

Ideale anche per un aperitivo veloce dopo il lavoro, grazie alla loro ottima carta dei vini.

Nel periodo estivo c’è un’ampia terrazza dove si può mangiare all’aperto.

 

 

 

Le avventure della Polpetta per un week end a Ponza

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