Lezione di cucina n. 2 Antipasti

Lezione di cucina n. 2 Antipasti

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Lezione di cucina n. 2

Antipasti

Organizzato da Pentole Agnelli Roma e Incontri in Cucina

Le mie lezioni di cucina proseguono, e grazie alla pazienza e al clima familiare che ho trovato nella scuola di cucina Pentole Agnelli Roma, devo dire che la voglia di imparare cresce sempre di più. Anche se, nonostante queste lezioni, metto poco in pratica a casa. Non chiedetemi perché ma il fascino che provo verso la cucina è immenso, ma forse più da spettatrice che da cuoca. Oggi vi farò vedere cosa ho imparato con lo chef Antonello Migliore nella mia seconda lezione dedicata agli antipasti.

Cannoli di pane con gorgonzola e pesto di radicchio

Ingredienti per 4 persone:
  • Pane casereccio raffermo
  • 150 gr di gorgonzola dolce
  • 150 gr di panna fresca
  • 40 gr di gherigli di noce
  • Olio extravergine di oliva e pepe

Pesto:

  • 2 ceppi di radicchio Chioggia
  • 50 gr di mandorle pelate
  • 1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
  • 1 cucchiaio di Pecorino romano
Procedimento:

Tagliare delle fette di pane molto sottili con l’affettatrice, bagnarle, ungerle con olio di oliva e le arrotoliamo in stampi per cannoli e poi li passiamo nel pecorino romano. Mettiamole nel forno a 170° fino a doratura. Lavorare il gorgonzola con la frusta, unire le noci e il pepe, incorporare la panna montata e riempire il cannolo di pane con una sac a poche. Ricavare dalle foglie di radicchio solo la parte rossa, per ridurre al massimo il sapore amaro, unire le mandorle, il concentrato di pomodoro e il pecorino. Frullare tutto e creiamo il pesto.

Questo in foto il procedimento e il piatto dello chef Antonello Migliore.

Il mio umile cannolo, brutto ma buono.

 

 

Tartellette rustiche con caponata

Ingredienti per 8 tartellette:

Pasta frolla salata:

  • 500 gr di farina 00
  • 50 gr di maizena
  • 300 gr di burro
  • 100 gr di uova (due uova piccole da 45 gr)
  • 60 gr tuorli
  • 100 gr di formaggio grattugiato
  • 60 gr di farina di mandorle
  • 15 gr di sale

Caponata:

  • 1 melanzana
  • 1 peperone
  • 1 porro (prendere solo la parte bianca)
  • 5/6 olive verdi
  • Capperi al sale, Cacao amaro, zucchero e aceto
Procedimento:

Per la pasta frolla salata impastare prima la farina e il burro ammorbidito, maizena, sale e mandorle tritate per circa un minuto. Comporre una fontana su una spianatoia, aggiungere le uova, i tuorli e il formaggio. Non impastare troppo a lungo poiché rischiamo di scaldare il burro.Non deve esser impastato come una pizza, dobbiamo solo amalgamare e mescolare gli ingredienti. Riporre l’impasto per 30 minuti nel frigorifero, cosicché il burro possa raffreddarsi.

Nel frattempo prepariamo la caponata di verdure. Tagliamo a dadini tutte le verdure, spellare con un pela patate il peperone prima di tagliarlo. Stufare in padella con olio e un pizzico di sale per circa 7 minuti e poi unire i capperi e le olive, completare la cattura. Fare una riduzione con aceto, zucchero e acqua (250 – 300 -50) da usare sulle nostre tartellette.

      

Passato il tempo di riposo del nostro impasto stendere la pasta e preparare dei dischi che mettiamo in stampi di silicone, formando le tartellette. Cuocere a 170° finché non diventano dorate. Mettere le verdure nelle tartellette, dare una spolverata di cacao amaro e mettere la riduzione di acqua, aceto e zucchero. Vi assicuro che sono buonissime.

 

 

Involtini di verza con salmone e avocado

 

Ingredienti per 4 persone:
  • 1 verza
  • 2 filetti di alici sott’olio
  • uvetta
  • prezzemolo
  • 1 carota
  • 2 pomodori ramati
  • 200 gr di salmone fresco
  • 1 avocado maturo
  • 1/2 cipolla rossa
  • sale e pepe
  • 1 limone
Procedimento:

Sfogliare la verza e bollire le foglie più grandi. Quelle più piccole tagliarle a julienne e farle stufare in casseruola con aglio, olio, uvetta ed alici. Nel frattempo tagliare in modo sottile il pomodoro e la carota e creare degli involtini con la verza scottata e la farcia stufata.

In una ciotola preparare la crema di avocado con la polpa di avocado unita ad una piccola cipolla rossa tritata, mezzo limone grattugiato e spremuto. Prendiamo una padella e scottiamo senza olio l’involtino di verza e poco dopo aggiungiamo il salmone tagliato a fette, salato e pepato. Appena sarà pronto comporre il  vostro piatto.

Il bellissimo piatto dello chef Antonello Migliore

Il mio impiattamento, brutto ma buono!!

Questi i piatti della mia seconda lezione di cucina dedicata agli antipasti. Credo ci siano delle buonissime proposte, soprattutto innovative. Grazie chef e grazie Incontri in Cucina per la disponibilità e accoglienza.

Incontri in Cucina, via Basento, 52e, Roma – Agenda corsi

Kiamì e le Tapas pugliesi che vi faranno impazzire

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Apple Pie

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Apple Pie

di Erica De Falco

Ricetta

Ingredienti per la pasta frolla:

  • 1 uovo intero ed un tuorlo
  • 250 gr di farina setacciata
  • 150 gr di zucchero
  • 100 gr di burro morbido
  • un pizzico di sale
  • una scorza di limone

Per il ripieno:

  • 150 gr di burro fuso
  • 3 cucchiai di cannella
  • una scorza di arancia
  • 500 gr di mele
  • 200 gr di zucchero

 

Procedimento:

Per la preparazione della pasta frolla montare le uova con lo zucchero affinché il composto non diventa spumoso. Appena sarà montato aggiungere il burro morbido, la farina, un pizzico di sale e la scorza del limone grattugiata. Quando l’impasto è pronto creare un panetto, coprirlo con la pellicola e posizionarlo nel frigorifero per riposare almeno 30 minuti.

A questo punto prepariamo il ripieno facendo fondere il burro, unito alla cannella, alla scorza di arancia e alle mele sbucciate e tagliate a spicchi. Cuocere il composto per circa 10 minuti e poi lasciarlo raffreddare. Nel frattempo foderiamo una teglia rotonda con la carta da forno, bagnata e ben strizzata. Dividiamo in due parti la pasta frolla, deve risultare una parte di dimensione più piccola e una più grande. Con il mattarello stendiamo la metà più grande e la mettiamo sulla teglia, riempiamo con il composto di mele e poi copriamo con la restante pasta frolla ben stesa. Lasciamo cuocere per circa 30 minuti nel forno preriscaldato a 170 gradi.

 

 

 

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Pokè mania: pronti per la nuova tendenza?

Pokè mania: pronti per la nuova tendenza?

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Pokè mania: pronti per la nuova tendenza?

 I primi Pokè Bar dalle Hawaii sbarcano a Roma.

  Foto Mama Pokè – Crediti fotografici Basilico e Carboneria.

Dopo anni di “sushi dipendenza”, non so voi ma io inizialmente provavo proprio astinenza da sushi, possiamo lasciar spazio al Pokè. E aggiungo, finalmente qualcosa di nuovo per cui diventare pazzi. Il Pokè, si legge poh – kay, non si allontana molto dal cugino sushi poiché è un piatto di pesce crudo “tagliato a tocchetti”, da qui il suo nome, marinato nel lime e nella salsa di soia. Questa nuova mania arriva dalle Hawaii, nato come un piatto povero dei pescatori in cui finivano per mettere di tutto nelle loro ciotole, col tempo colpita da influenze asiatiche grazie all’aggiunta di soia, alghe e olio di sesamo.

Tra il mese di marzo ed aprile del 2018 prepariamoci a due nuove aperture a Roma: AMI POKE’ e MAMA POKE

 

Ami Pokè, a rione Monti 

Foto Ami Pokè 

Ami Pokè è un bar interamente dedicato al Pokè Hawaiano, nella bowl (ciotola) di riso ci sarà pesce crudo marinato e frutta tropicale, nato dalle coste delle Hawaii. Aprirà il 21 Marzo in Via della Madonna dei Monti 38, nel quartiere rione Monti, che ospita ormai le nuove tendenze food di Roma. Possiamo scegliere sia la versione “Build Your Own Bowl”, attraverso la quale si potrà decidere come comporre la propria “bowl” seguendo semplici passaggi, sia la versione “Home” dove saranno presenti gli abbinamenti selezionati direttamente dallo chef Marco Di Carlo, accompagnato in cucina da Alessio Ferrari. Il menù di Ami Pokè sarà composto anche da Appetizer, dagli Specials, Salads e dai Dessert, per poter entrare nell’esperienza hawaiana assaggiando ogni pietanza che deriva da questi luoghi. L’idea di aprire questo bar è di Alessandro De Crescenzo, che ha già annunciato che non sarà il primo, prossimamente ci sarà l’apertura di Roma Eur, Firenze e Napoli. Sono davvero curiosa di vedere di persona il progetto dall’architetta Corinna Josi che ha ricostruito un ambiente dinamico e divertente richiamando tutti i colori delle Hawaii. Il primo Pokè Bar della capitale ospiterà circa 15 posti a sedere, ma darà la possibilità di prenotare da casa, attraverso le piattaforme italiane di Delivery, la nostra bowl di riso. Non ci resta che aspettare questa apertura per capire se effettivamente questa nuova tendenza spazzerà via l’intramontabile sushi.

Foto Ami Pokè

Mama Pokè

 

Mama Pokè – Foto di Basilico e Carboneria

Anche in zona Prati, in Via Sforza Pallavicini 16, ad aprile, inizieremo a respirare aria di oceano con l’apertura di Mama Pokè. Il pesce crudo colpisce ancora ed inizia la sua scalata nella capitale proprio in vista dei primi caldi romani. L’idea nasce in seguito ad un viaggio negli Stati Uniti di Stefano Costi e Giulia Castellini, che insieme a Daniele Piccolo hanno colto questo nuovo trend che sta spopolando oltreoceano. La presenza dei Pokè in Europa non è nuova, in alcuni ristoranti fusion questo piatto è inserito nei menù, la vera novità risiede nell’apertura di “Pokè Bar” che permette di comporre la propria bowl scegliendo tra vari ingredienti o selezionando ricette predefinite. Per ricreare gli interni in stile West Coast il trio romano ha scelto per il design degli interni lo Studio Gad, mentre la comunicazione e la realizzazione grafica del brand è stata realizzata dall’agenzia Asse Communication.

Mama Pokè – Foto di Basilico e Carboneria

Per la parte food fondamentale la consulenza dello chef Bruno Settimi aka Basilico che, insieme agli ideatori di Mama Pokè, ha diviso il menù in due direzioni. Da una parte troviamo 6 ricette salate e una dolce, mentre dall’altra c’è il menù che ti permette di comporre la propria bowl (si posso scegliere due formati da 9,00 o da 12,00 Euro) in 4 passaggi

  • la scelta della base tra il riso sushi, riso integrale, quinoa, misticanza
  • la scelta della proteina tra salmone, tonno, gamberi al vapore, tofu
  • la scelta della marinatura tra 6 condimenti diversi per condire il pesce, con combinazioni di salsa di soia, olio di sesamo, latte di cocco
  • la scelta dei topping come edamame, cavolo viola, avocado, wakame, elementi crunchy

La proposta degli ingredienti è assolutamente naturale con una grande esplosione dei colori e gran gusto, senza perdersi in piatti complicati e astrusi. Anche la parte del beverage è incentrata su elementi naturali con centrifugati, estratti, succhi e bevande ad alto contenuto energetico, proprio come avviene lungo la West Coast. Non mancheranno le birre artigianali italiane in bottiglie accuratamente selezionate.

Come per Ami Pokè Bar di Monti anche questo Pokè Bar ospiterà 15 coperti ma darà la possibilità di ordinare comodamente da casa la propria bowl.

Mama Pokè – Foto di Basilico e Carboneria


INFORMAZIONI UTILI:

AMI POKE’ | Via della Madonna dei Monti 38  info@amipoke.com  | Instagram: amipokebar  |fb: Ami Pokè sito: www.amipoke.com Aperto tutti i giorni dalle 12.00 a mezzanotte

MAMA POKE | www.mamapoke.it | Via Sforza Pallavicini 16 – Prati, Roma www.mamapoke.it  | www.facebook.com/mamapokeroma  | www.instagram.com/mamapok Aperto dal lunedì al venerdì dalle 11.00 a mezzanotte, mentre il sabato e domenica apertura solo a cena.

 

Kiamì e le Tapas pugliesi che vi faranno impazzire

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Un tour alla scoperta del nuovo Eataly

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Crostata di riso con crema al limone

Crostata di riso con crema al limone

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Crostata di riso con crema al limone

di Erica De Falco

INGREDIENTI:
Pasta frolla:
  • 1 uovo
  • 1 tuorlo
  • 250 g di farina
  • 100 g di zucchero
  • 100g di burro morbido
  • pizzico di sale
  • 1 cucchiaino di sale
  • scorza di limone
Crema di riso:
  • 500 ml di latte
  • 150 g di riso
  • 200 g di zucchero
  • 2 tuorli
  • 200 g di ricotta
  • 1 buccia di limone
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 scorza del limone
PROCEDIMENTO:
Per la pasta frolla:

Montare le uova con lo zucchero affinché il composto non diventa spumoso. Una volta raggiunta la giusta consistenza, aggiungiamo il burro a temperatura ambiente, la farina setacciata, un pizzico di sale e infine la scorsa di limone grattugiata. Lavoriamo la pasta affinché non diventa morbida, attenzione a non maneggiarla troppo altrimenti rischiamo di scaldare troppo il burro nell’impasto. Creare un panetto, coprirlo con la pellicola e lasciarlo in frigorifero a riposare per mezz’ora.

Per la crema di riso:

Prendere una casseruola e portare ad ebollizione il latte con il riso e la buccia di limone, finché il riso non ha assorbito tutto il latte. Mescolare ogni tanto e appena sarà pronto lasciar raffreddare. Nel frattempo setacciamo la ricotta, la uniamo allo zucchero, alle uova, alla scorza di limone e alla vanillina. Amalgamiamo bene e aggiungiamo il riso.

A questo punto prepariamo la teglia, imburriamo e infariniamo, la ricopriamo con la pasta frolla, conservando una parte per fare le strisce nella parte superiore. Una volta ricoperta la teglia con la pasta, bucherellare il fondo con una forchetta e ricoprirla con la crema di riso. Prepariamo le strisce di pasta frolla e le disponiamo come quando facciamo una crostata.

Infornare a 180° per 50 minuti.

                                                                                                Et voilà 

Che ve ne pare?? 

Kiamì e le Tapas pugliesi che vi faranno impazzire

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Un tour alla scoperta del nuovo Eataly

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Praga, tre giorni tra freddo e buon cibo

Praga, tre giorni tra freddo e buon cibo

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Praga, tre giorni tra freddo e buon cibo

Ricevere per il proprio compleanno un biglietto aereo con destinazione Europa credo sia il sogno di tutti, ed io per i miei 40 anni ho ricevuto un biglietto andata e ritorno per Praga. Non ero mai stata in questa città ed i racconti su questa meta sono sempre stati bellissimi. Chiunque è andato a Praga ne è rimasto affascinato. Non sono neanche mancate le raccomandazioni per il grande freddo. Vi anticipo che non servono a molto, per quanto puoi esser preparato, nulla è paragonato al gelo pungente che sentirai mentre passeggerai o cercherai di fotografare uno scorcio della città. A parte questa lotta tra me, le sciarpe e i guanti riesumati dal cassetto della casa di famiglia, una cosa mi ha colpito più di tutti:

L’odore di fiera che pervade le stradine del centro.

Il caramello e il profumo di zucchero filato è nell’aria come quando passeggi nelle fiere durante le feste padronali. Hai la sensazione di tornare bambina tra le le bancarelle con il croccante appena spianato. Porterò sempre con me questa sensazione.

Tre giorni a Praga

Siamo partite venerdì mattina, appena atterrate c’era una macchina ad aspettarci. Dovete sapere che un pregio di Praga è il costo della vita. Nettamente inferiore al nostro. Così con 18,00 euro in due abbiamo prenotato il nostro autista che, con un bel cartello, ci aspettava all’uscita del Terminal. Ci ha lasciato davanti il 987 Design Praga. Un hotel nuovo, molto curato in ogni dettaglio. Ormai era giunta l’ora di pranzo quindi il nostro obiettivo era trovar un posto carino dove mangiare. Un mio amico mi ha consigliato il Cafè Imperial, lo abbiamo cercato su google maps e la fortuna vuole che era a 400 mt da noi. Appena sono entrata sono rimasta davvero a bocca aperta. Soffitti altissimi, colonne decorate con piastrelle multicolore e decorazione Art Deco. Inserito nella Guida Michelin e apprezzato per i prodotti di qualità e l’abilità dello chef Zdenek Pohlreich, famoso grazie ai suo programmi televisivi. I piatti da noi scelti:

Servizio veloce e il personale è molto cordiale. Costo del pranzo 25,00 euro totali, avete capito bene.

Non abbiamo effettuato il cambio della moneta, ho pagato tutto con la carta di credito o con il bancomat. Vi assicuro che è molto semplice, ovunque ti permettono di pagare con la carta anche per spese molto ridotte. Non vi consiglio assolutamente di pagar in euro sul posto, poiché aumenteranno i costi del prodotto.

Dopo pranzo abbiamo iniziato il nostro giro in città. Abbiamo passeggiato verso il centro, attraversato la Piazza della Città Vecchia, fino ad arrivare al famoso Ponte Carlo che collega la Città Vecchia al quartiere di Malà Strana. Nella piazza troviamo un mix di stili architettonici, purtroppo l’orologio astronomico del Municipio era in fase di restauro, ad ogni ora delle statuette con personaggi religiosi prendono vita. Dopo qualche scatto nella Piazza ci siamo addentrate nei vicoli. E lì, anche se la ragione dice no, non puoi non cedere al Trdlo ovvero al “Manicotto di Boemia”, il dolce per eccellenza. Ad ogni angolo trovi negozi specializzato in questo dolce, viene impastato e cotto al momento, è proprio da qui che arriva il profumo di caramello che pervade la città. Lo vedi impastare e arrotolare in un cilindro di alluminio e poi via a girare intorno ad un fuoco. Rivestito di cannella e zucchero puoi mangiarlo in mille modi. Ecco i miei manicotti, nutella e poi il Chimney Devil con gelato e carbone.

Ditemi se non sono irresistibili?

  

 

Il nostro giro turistico prosegue, abbiamo attraversato Ponte Carlo e ci siamo trovate nel quartiere piccolo di Malà Strana, romantico, in stile rinascimentale e molto pittoresco. Uno dei luoghi più belli di Praga, puoi passeggiare e perderti tra i vicoli. Di origine medievale fu costruito nel 1257 e definita la Città Nuova sotto il Castello di Praga, proprio per la sua posizione. Ma nel 1348, dopo la costruzione da parte di Carlo IV della Città Nuova al di là del fiume Moldava, che taglia in due la città, Malà Strana prese il nome di Città Minore. Nonostante l’incendio che la distrusse, mantenne il suo antico tessuto medievale, nel tempo subì molte influenze rinascimentali prima e barocche successivamente, ma questo non ha influito sullo stile originale di questi edifici. E’ un mix tra lo chic e il bohémienne, scelto dalle ambasciate del mondo come sede dei loro uffici, ricco di locali, bar e negozi. Potevo non mangiare qui?

Ci siamo fermate in un ristorante, il Malostransky Hostenic, un posto apparentemente turistico che nasconde una grotta che ti riporta indietro nel tempo, precisamente nel medioevo. Dopo due giorni in questa città ho capito che ovunque andrai, mangerai bene. Sarà la loro cucina, la loro carne, il loro pesce, tutto è davvero buono. Una piccola curiosità: ordiniamo in tutto 5 piatti, pensando che avrebbero portato le pietanze un pò alla volta come siamo abituati, e invece no!! Il cameriere mi guarda e mi dice FIVE? Dopo ho capito il problema scaturito dal mio ordine, dove metteva 5 piatti tutti insieme? Vabbè io non mi sono formalizzata e ho mangiato tutto. Ecco i piatti e la location. Costo del nostro ricco pranzo: Euro 40,00 in totale.

Vi ho parlato dei ristoranti, ma una nota devo dedicarla ai Cafè. Quando il sole comincia a scendere divengono rifugio indispensabile per scaldarci, e visto che ci siamo perché non sorseggiare un buon tè accompagnato da un piccolo dolce. Posizionato nell’atrio di un edificio storico nel centro di Praga, il Cafè Platyz è davvero splendido.

Potrei continuare per ore a parlarvi di questa vacanza e dei ristoranti che ho provato, per fortuna è durata solo tre giorni. Soprattutto per la mia linea. Praga bellissima, ci tornerò presto ma devi prenderla a piccole dosi.

INFO UTILI

Trasferimento da/all’aeroporto di Praga potete prenotare il vostro trasferimento direttamente dal sito internet, economico e veloce.

Hotel 987 Design Prague, a 5 min a piedi dal centro, un hotel moderno, appena ristrutturato, e la colazione internazionale a buffet è davvero buona ed abbondante.

Cafè Imperial, uno dei cafè più noti di Praga con i suoi 100 anni di storia, un ristorante che dovete mettere nel vostro programma di viaggio.

Malostranský Hostinec, pausa pranzo nel quartiere Malà strana. Buono, caratteristico e ottimo il rapporto qualità – prezzo.

Café Platýz, perfetto per una pausa nei vostri pomeriggi turistici

GOOD FOOD, Coffee and Bakery, poco prima di arrivare a Ponte Carlo, troverete il Manicotto di Boemia al carbone e cocco. Buono e perfetto per uno scatto che è diventato quasi d’obbligo. Visitate la loro pagina e capirete perché.

Kiamì e le Tapas pugliesi che vi faranno impazzire

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Castagnole, ultimo atto

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Castagnole, ultimo atto

 di Erica de Falco

Castagnole o frappe?

Per me è un po’ come la scelta tra Panettone o Pandoro. Tra i due scelgo tutta la vita le castagnole. con zucchero a velo, fritte, al forno, ripiene o caramellate rappresentano una droga. Una tira l’altra. Mia mamma le faceva caramellate, assolutamente superlative, dovete provarle. Dopo averle fritte le saltava in una grande pentola di rame con lo zucchero, la vanillina e la scorza di limone. Ora nelle pasticcerie le troviamo ripiene di ricotta, nutella, cioccolato o creme. Per me sono diventati dei grandi bignè fritti quindi per quanto possano esser buone, le castagnole originali non si battono. Erica le ha preparate per noi.

Abbiamo altri due giorni per cedere. Pentole in mano e via a friggere!!!!

Ricetta

Ingredienti:

  • 300 gr di farina
  • 100 gr di fecola di patate
  • 2 uova
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 50 gr di burro fuso
  • 1 bicchierino di rum o cognac
  • 1 cucchiaio raso di lievito
  • scorsa di limone

Il procedimento è semplicissimo, pesiamo tutti gli ingredienti e li uniamo in una grande ciotola. Con una frusta a mano giriamo e amalgamiamo le farine con le uova e il burro e rum. Risulterà un impasto cremoso, formiamo delle piccole palline aiutandoci con il cucchiaio, e le friggiamo in olio di arachidi preriscaldato. Le scoliamo nella carta per togliere l’olio in eccesso e quando saranno tiepide diamo una spolverata di zucchero a velo.

Buon martedì grasso a tutti!!

 

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