Pronti per un week end a Tokyo? Il Festival dello street food Japanase sbarca a Roma

Pronti per un week end a Tokyo? Il Festival dello street food Japanase sbarca a Roma

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Pronti per un week end a Tokyo?

Il Festival dello street food Japanese sbarca a Roma.

Torna a Roma Via Japan, il vero street food giapponese nella bellissima cornice di Officine Farneto. Domani questa ex fabbrica a Via Monti della Farnesina si trasformerà per tre giorni, in una via di Tokyo, saranno allestiti 15 izakaya con chef giapponesi che arriveranno da ogni parte del Giappone.

Una domanda spesso mi balena nella testa, ma conosciamo davvero la cucina giapponese e soprattutto la cultura di questa popolazione? Alcuni di noi secondo me no. Parlando alla cucina giapponese pensiamo sicuramente al sushi, sashimi, tempura e ramen. Credo ci sia davvero molto altro e grazie a questo Festival possiamo scoprirlo.

Gli izakaya, termine composto da i (sedersi) saka (sake) e ya (negozio), non sono dei semplici ristoranti ma dei veri e propri luoghi dove i giapponesi si rilassano mangiando e soprattutto bevendo. E’ un luogo di divertimento e aggregazione dove gli amici si riuniscono oppure il luogo ideale al termine di una giornata lavorativa. Una sorta di Happy hour. I piatti che si possiamo ordinare in questi locali sono diversi, si parte da un antipasto e poi con piatti che cambiano per ogni menù. Oltre al famoso sushi o Ramen, ci sono i ravioli (gyoza), la pizza giapponese simile al nostro pancake (okonomiyaki), le polpette di polpo (takoyaki), gli spiedini di pollo (yakitor), l’anguilla (unga e anago), lo gnocco di farina di riso (dango) e tanto altro.

Uno degli aspetti che più mi incuriosisce di questa cultura è lo studio che c’è dietro la realizzazione di ogni piatto. Ciò che è fondamentale è l’armonia tra le forme e i colori. Per gli occidentali ciò che appaga è il gusto, per gli orientali è la vista prima di tutto. Quando viene portato un piatto a tavola ci troviamo di fronte una piccola opera d’arte, curata in ogni dettaglio. Le forme geometriche e la scelta dei colori sono studiate per raggiungere armonia e grazia. I maestri di sushi studiano tantissimi anni, gli apprendisti iniziano i primi anni a lavare i piatti, dopo due anni passano alla cottura del riso e soltanto dopo quattro anni possono imparare il taglio del pesce.

 

Il 12, 13 e 14 ottobre avremo l’onore di ammirare questi chef provenienti da ogni parte del Giappone e anche alcune eccellenze locali del made in Japan:

Ramen Bar (Roma) – Ramen  

Gyoza Via Japan (Roma) – Gyoza

Onigiri Via Japan (Roma) – Onigiri

Takoyaki Via Japan (Roma) – Takoyaki

Gipsy Market (Roma)– Chirashi-zuzhi

Ishii (Hokkaido) – Okonomiyaki, Yakisoba e Watagashi

Fujiya + Torijiro (Tokyo) – Karage e Yakitori

Chakiki (Kobe) – Dorayaki e Te’

Yamane (Hiroshima) – Ramen

Yamamoto (Yamaguchi) – Senzanki (pollo fritto)

Gonma (Toyama – Nanto) – Tonjiru (senbei)

Kizasu (Okinawa) – Hirayachi 

Café de Flots Team (Mitoyo) – Kitsune Udon & Niku Udon

Sushi Horiguchi Store (Nigata) – Sushi

Gunma (Gunma) – Kushikatsu

Leo’s Gyoza Project (Roma) – Gyoza

Konishi Sake & Cocktail Bar

Pronti per questo viaggio tra sapori, colori e profumi della street food japanase? Io Si 😀

 

INFORMAZIONI UTILI

Via Japan, Il Festival dello Street Food Giapponese

Officine FarnetoVia Monti della Farnesina, 77 – Roma

Costo del biglietto Euro 5,00

12 – 13 – 14 Ottobre 2018 

Orario apertura:

Venerdì 12 Ottobre 12.00 – 24.00

Sabato 13 Ottobre 12.00 – 24.00

Domenica 14 Ottobre 12.00 – 24.00

Orario Pranzo 12.00 – 17.00 Orario Cena 19.00 – 00.00

 

 

 

 

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BRADO, porta il calore del rifugio di montagna nel cuore di Roma

BRADO, porta il calore del rifugio di montagna nel cuore di Roma

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BRADO, porta il calore del rifugio di montagna nel cuore di Roma

Lo scorso week end nel cuore di Roma, in zona Tuscolana, apre BRADO, Craft Beer & Wild Food, un locale informale dove possiamo trovare birra artigianale accompagnata da cibo selvatico, ovvero cibo autentico e genuino. BRADO nasce da un”idea di Augusto, Beppe, Mirko, Christian e Manuel, 3 fratelli e 2 cugini, che condividono la stessa passione per la birra, il cibo semplice e allo stesso tempo molto saporito. L’idea piano piano si concretizza e nasce questo piccolo rifugio di montagna nel cuore di Roma.

       

Appena entriamo da BRADO troviamo un ambiente caldo, accogliente. L’arredamento in legno e ferro con le luci color ambra, il colore giusto per le giornate in montagna. Ogni dettaglio è curato e ci riporta con la mente fuori da questa città caotica. La visione di questi cinque soci è quella di diffondere uno stile di vita diverso che si contrappone con il nostro stile virtuale, ultra tecnologico, che ti fa perdere il contatto umano con chi hai accanto.

Ho partecipato all’inaugurazione di questo piccolo e grazioso rifugio, ho assaggiato poche cose e mi sono ripromessa di tornarci presto, ma già l’idea di creare un ambiente diverso con lo scopo di vivere, anche solo per una sera, in modo autentico con tante cose buone. Come vedete ha già qualcosa di bello da raccontare.

Gli ideatori non amano definire BRADO un semplice ristorante, una birreria o un wine bar, ma lo identificano come un locale speciale che puoi vivere per un aperitivo, una cena, un dopo cena ma soprattutto dove possiamo scambiare quattro chiacchiere con amici o sconosciuti. Un luogo di aggregazione dove tutti hanno la stessa passione per la birra, per il buon vino e per una cucina speciale.

Il menù di BRADO

Vediamo nel dettaglio cosa si intende per carne autentica, genuina e selvaggia.

La scelta sui prodotti ricade su piccoli produttori soprattutto di carne selvaggina, quindi allevata allo stato brado o semi – brado. La carne di manzo, maiale, pollame e ovini proviene dalle regioni del centro – nord Italia dove è presente la filiera delle carni di selvaggina, viene quindi rispettato il benessere dell’animale. C’è totale assenza di allevamenti intensivi.

     

Uno di questi allevamenti è quello di Agricola Nera di Narni, dove vengono allevati avicoli e maiali di Cinta Senese in totale libertà. La pasta che troviamo nel menù è dei fratelli Schiorlin di Frascati, i formaggi de La Mascionara, una piccola realtà nella zona del Lago di Camposto da cui prenderanno l’originale pecorino amatriciano rigorosamente bianco. Le patate e i legumi provengono dall’Azienda Agricola di Riccardo Santoponte, nella zona di Avezzano, mentre l’olio dalla piccola azienda di Olio Flaminio dove la produzione rispetta le regole della tradizione. Ogni fornitore viene indicato nella prima pagina del menù di BRADO, proprio perché credono nell’eccellenza dei prodotti accuratamente scelti.

I primi piatti spaziano dagli Scialatielli erbe di campo e pachino confit, Pici al ragù bianco di Cinta Senese o i Maltagliati con lardo, cime di rapa e salsiccia di daino. Mentre l’offerta tra i secondi mi incuriosisce tantissimo la Cotoletta di cinghiale, il Bun con burger di cinghiale, con pulled di Cinta Senese affumicato su legno di faggio, o con salsiccia affumicata.

Che dite vi ha incuriosito?

A me tantissimo!!

BRADO non è solo carne ma soprattutto birra artigianale. L’impianto è composto da 12 vie, con 10 colonne e 2 pompe inglesi e una cella frigorifero dedicata. Oltre la birra ci sarà un’ottima selezione di vini che accompagneranno questi piatti e una piccola selezione di whiskey, bourbon, mezcal, tequila, rum, vermouth e gin tonic.

INFORMAZIONI UTILI

BRADO – Craft Beer & Wild Food  |  viale Amelia, 42 – 00181 Roma

Tel. 375 514 0851

Apertura  Domenica – Giovedì 18.00 / 01.00  Venerdì e Sabato  18.00 / 02.00

 

 

 

 

 

 

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Culinaria 2018 – chef ed artisti uniti per dar forma e vita all’arte

Culinaria 2018 – chef ed artisti uniti per dar forma e vita all’arte

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Culinaria 2018 – chef ed artisti uniti per dar forma e vita all’arte

Culinaria – Biennale tra arte e cibo si svolge a Roma sabato 29 e domenica 30 settembre nello spazio WeGil, in zona Trastevere. Giunta alla sua 11esima edizione, ospita 14 chef e pasticceri che si alternano in queste giornate su un palco per 45 minuti ciascuno.

Organizzata dallo chef Francesco Pesce e da Fabrizio Darini, spiegano come “Questa edizione di ‘Culinaria’ è un’installazione in costante movimento in cui i visitatori sono protagonisti dell’esperienza narrativa celata dietro la creazione di ogni opera. Il pubblico, infatti, sarà coinvolto a livello gustativo, artistico e creativo. Abbiamo voluto lanciare uno sguardo sul futuro della gastronomia, per anticiparne le possibili interazioni che nei prossimi anni si svilupperanno con diverse espressioni artistiche”.

Un’occasione imperdibile perché quando artisti e chef s’incontrano il risultato è un’opera che racchiude lo “stile personale” di ognuno. Ci troviamo in un museo contemporaneo dove si alternano eventi, esibizioni ed installazioni artistiche e gastronomiche. Diviso su due piani lo spazio espone piatti, opere, video e foto create dall’ispirazione tra chef e artisti, un vero e proprio dialogo tra i due.

Durante il vernissage di venerdì sera ho ammirato le opere di questi artisti e ho avuto il piacere di conoscere Francesca Romana Pinzari che mi ha illustrato come nasce l’idea della sua scultura , “Polluted Humanity”, realizzata con lo chef pasticcere della Bompiani, Walter Musco. L’idea di Francesca era quella di realizzare un’opera che durasse il tempo della kermesse, quindi si distruggesse nel tempo. Una scultura che ealta il tema della temporalità, della mutabilità e della trasformazione dell’essere umano nei suoi aspetti fisici e di conseguenza nel suo spirito. Ma veniamo alla descrizione dell’opera. Il calco del volto dell’artista modellato dallo chef con il cioccolato che sottoposto ad una fonte di calore si scioglie. La pratica scultorea si unisce alla lavorazione del cioccolato per dar vita ad una creatura vivente.

      

 

Ognuna di queste istallazioni ha una sua particolarità. Questa ad esempio nasce dall’incontro dell’artista Pere Gifre e dallo chef Andrea Tortora, della pasticceria del St. Hubertus del Rosa Alpina Hotel, 3 stelle Michelin e creatore di At Patissier – Grandi lievitati d’autore. “Impact of The Senses” l’dea dell’artista Gifre è quella di cristallizzare in un’unica immagine più istanti del tempo di dinamizzazione dei liquidi, mentre Tortora utilizza nei suoi lieviti il tempo naturale della crescita sottraendo l’acqua nella cottura.

 

Lo chef Roy Caceres e l’artista Franco Losvizzero realizzano la “Finestra – Minestra”. Rappresenta l’autoritratto di quest’ultimo che emerge dallo specchio d’acqua e cerca di capire cosa c’è dentro di lui. Dall’immersione riemerge un volto alterato dalle forme generando dei mostriciattol dal naso, dalla fronte e dalla gola. Come dal letame nascono fiori, dalla minestra come un concime alimenta la crescita di erbe. Con la trasformazione alcune erbe inserite dallo chef si modificano con l’acqua e si gonfiano, la coltura dell’artista si trasforma invece in pochi giorni. Quindi un percorso inverso, l’artista emerge nella finestra, il piatto dello chef viene poi mangiato. “O mangi sta minestra o ti butti dalla minestra”. In poche parole.

      

“Ritratti Rifiutati” nasce da un’idea dell’artista Alessandro Boronio e da Topkichen, una sartoria della cucina, ovvero realizza cucine fatte su misura per ristoranti. Non è un caso la scelta dell’artista che realizza un’istallazione fatta di frammenti, dettagli e parti di oggetti reali trasformati in una nuova forma.

    

“Aria di mare” è una creazione artistica in vetro di Murano di Ria Lussi e i piatti di Gianfranco Pascussi. La luce attraversa le opere e i piatti dello chef che si riconoscono come anime ematiche e si fondono dando vita a colori ed evanescenze.

    

Nello spazio all’aperto verrà allestito il “Teatro delle braci”, dove tra fuochi, gesti primordiali e improvvisazioni verranno proposte cotture arcaiche e dimenticate. Avete tempo fino ad oggi alle 22.00 per ammirare queste opere, l’ingresso è gratuito.

Ne vale davvero la pena.

INFORMAZIONI UTILI:

Culinaria – il gusto dell’Identità | Largo Ascianghi 5 Roma

Ingresso libero

Questo il programma per domenica 30 settembre

10:00

Apertura mostre e area Street Food

15:00

Kitchen Super Ero(Fabrizio Mantovani, Matteo Monti, Tania Zoffoli, Enrico De Luigi, Donato D’Antonio, Paolo Geminiani)c/o Spazio D’Azione (Auditorium)

16:00

Giuseppe IannottiGiuseppe Guanci c/o Spazio D’Azione (Auditorium)

17:00

Stefani Terigi, Benedetto Rullo, Lorenzo StefaniniNicoletta Lanati c/o Teatro delle Braci

18:00

Roy CaceresFranco Losvizzeroc/o Spazio D’Azione (Auditorium)

19:00

Tim ButlerMassimo Catalanic/o Spazio D’Azione (Auditorium)

20:00

Cristina BowermanDavide Dorminoc/o Spazio D’Azione (Auditorium)

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Il Maltemi soffia su Roma, Grekos apre in zona Prati

Il Maltemi soffia su Roma, Grekos apre in zona Prati

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Il Maltemi soffia su Roma, Grekos apre in zona Prati

 

Settembre è il mese della nostalgia delle vacanze, della spensieratezza, delle giornate al mare in relax o all’aria aperta.

Niente paura!!

Da Luglio, in zona Prati, si respira aria di Grecia grazie all’apertura del primo ristorante e take away dedicato al “Casual Greek Food”, Grekos. Vedrete che la nostalgia per una serata volerà via e lascerà spazio alla nostra fantasia.

In questo nuovo ristorante predominano i colori tipici della Grecia, l’azzurro e il bianco si alternano nell’arredamento realizzato in legno. Lo stile è molto semplice e sulla tavola troviamo tovagliette di carta. La musica di sottofondo greca e i profumi che si respirano ti riportano in vacanza. La cucina è espressa e abbastanza veloce. Mi raccomando per prenotare un tavolo non c’è un numero telefonico dedicato, dovete prenotare utilizzando il sito internet di Grekos. Se non riuscite a prenotare, perché spesso è sold out, potete sempre ordinare take away.

     

Fratzis Kakias, originario dell’isola di Kos ma ormai in Italia da quindici anni, con i suoi soci Anna Paola Rinaldi e Mauro De Felice, dopo l’apertura di Ippokrates in via Piave, propone questo nuovo ristorante con una formula più moderna. L’obiettivo è quello di creare un perfetto connubio tra la tradizione tipicamente greca e l’innovazione soprattutto in campo nutrizionale. Grekos infatti punta sulla qualità nutritiva e salutista delle materie prime, i prodotti sono italiani ma alcuni di essi provengono direttamente dalla Grecia. L’offerta è varia e nel menù troviamo anche specialità vegane, vegetariane e per celiaci. Quindi la maggior parte dei piatti vengono realizzati anche in questa chiave con l’aggiunta di condimenti fatti in casa. Ad esempio la famosa Mousakas viene proposta sia nella versione originale con la carne che nella versione vegetariana, sicuramente più leggera!

Ora vi presento alcuni dei piatti che ho mangiato quando sono stata da Grekos, si perché la prima volta sperimenti, la seconda e la terza te la godi per bene questa cucina greca!

Salmone affumicato, rucola, lattuga, cetriolo, pomodoro, ciliegio, aneto, vinaigrette di limone, sesamo 

 

Pita

Choriatiki Insalata di pomodoro, cetriolo, peperoni, cipolla, feta, origano e olive di Kalamata

FETA TIGANITI fritta avvolta nella pasta fillo con miele, noci, melograno 

Ottima

HIRINO Piatto unico tipicamente greco con carne grigliata di suino, tzatziki, insalata greca, pita e patatine

KOTOPOULO carne grigliata di sovracoscia di pollo, tzatziki, insalata greca, pita e patatine

Curiosi di conoscere il costo di questi piatti buonissimi? Le insalate hanno un costo minimo di 8,50 Euro a un massimo di 9,50 Euro. I piatti unici con carne, pita e patatine costano 13,00 Euro. Ma non finisce qui.

Ideale per il take away e per la pausa pranzo veloce la Pita ripiena, con carne grigliata al momento e tagliata a fettine a mano. Dunque fresca, leggera e salutare. C’è anche la versione vegana con le polpette di ceci. Tutte a soli 6,50 Euro.

Da Grekos troviamo anche la birra Mythos alla spina, birre non pastorizzate e non filtrate e per la mia gioia il vino biologico Retsina, il vino resinato. Per finire in bellezza non mancano i dolci tipici della tradizione di questa bellissima isola. Pasta filo con mandarle e dolci, con crema e semolino e lo yogurt greco con miele e noci oppure con marmellata di amarena.

    

Il motto di questo ristorante è Taste the myth, ovvero Assapora il mito
In greco Apolafse ton mytho

 

INFORMAZIONI UTILI

GREKOS |  Via dei Gracchi 282, 284, 286 e via Marcantonio Colonna 20 

Orario di apertura: tutti i giorni dalle 12.30 alle 23.30

Tel. 06 25398837

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Metropolita, il nuovo bar mixology che ti farà sentire “cittadino del mondo”

Metropolita, il nuovo bar mixology che ti farà sentire “cittadino del mondo”

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Metropolita, il nuovo bar mixology

che ti farà sentire “cittadino del mondo”

 

 

Nei pressi del Parco della Musica a Roma, giovedì 27 settembre ci sarà l’inaugurazione di Metropolita, un nuovo bar mixology che farà molto parlare di sé. Un locale con un progetto architettonico e un design unico, grazie all’architetto e imprenditore nel settore della ristorazione Roberto Rabaglino. La scelta di ogni piccolo dettaglio è studiata accuratamente. I mobili sono stati realizzati in Italia, i divanetti e le poltrone sono di velluto che uniti al gioco di luci soffuse creano un’atmosfera molto elegante. Il bancone del bar semicircolare è angolare e permette di esser ammirato da ogni angolo del locale.

          

L’idea di Roberto e Carlo Annesi, anch’esso imprenditore con molti anni di esperienza come barman in locali della capitale, è quella di crear un luogo che, prendendo spunto dagli ambienti delle soho house di tutto il mondo, diventi un punto di riferimento a Roma, dove poter mangiar e bere bene. Vi assicuro che assaggiando alcuni dei loro piatti la loro idea è diventata realtà.

    

Il menù è curato dallo chef internazionale Giorgio Baldari, che porta al Metropolita innovazione sperimentando una cucina sicuramente più cosmopolita. Nei piatti unisce prodotti di altissima qualità italiana con i profumi e le influenze provenienti da altre culture. L’obiettivo è quello di proporre accostamenti intriganti, insoliti che possano riportare con il gusto e la mente all’idea di una città che appartenga al mondo e non solo all’Italia.

Hummus di ceci e pane carasau

 

Nachos e Guacamole

Gazpacho Andaluso

Selezione di formaggi italiani e francesi

Tartare di salmone reale selvatico dell’Alaska, lime, mela verde, coulis di lamponi e taralli sbriciolati

 

 

Tartare di tonno bianco, capperi curunci, pomodorini secchi e salsa al pomodoro pera d’Abruzzo

Il costo degli antipasti oscilla da un minimo di 6,00 Euro ad un massimo di 22,00 euro per la selezione di salmone. Nel menù troviamo una vasta scelta di insalate con verdure ratatouille, pollo, salmone, cous cous ed il prezzo non supera le 9,00 Euro. I piatti che ho assaggiato sono prevalentemente di pesce e la qualità era eccellente. Trovare un luogo esteticamente bello, con una musica travolgente e piacevole, con una cucina particolare nel suo genere e con un menù ad un prezzo non elevato, scusate se abbiamo fatto bingo!!

  

Metropolita oltre ad un’ottima proposta sul food è un bar mixology che viene curato dai barman Federico Vannelli e Giovanni Badolato. Anche nei cocktail c’è una ricerca di innovazione, unire il gusto dei drink semplici nella loro struttura ma complessi nel gusto e nell’utilizzo di ingredienti provenienti da ogni parte del mondo.

Quindi troveremo i classici Spritz, Moscow Mule, Margarita, Bloody Mary, Manahattan e cocktail più insoliti come Italicus Story (italicus, pompelmo rosa, sciroppo al basilico, lime e prosecco); Oax Margarita (mezcal, cherry heering, sciroppo d’agave e secret sour); Jerez Hanky Panky (gin, sherry, vermouth rosso e unicum) e tanti altri.

Be Metropolita, Come to Metropolita!

“Ogni scelta è votata all’esigenza del cittadino del mondo, senza lasciare nulla al caso e senza dimenticare alcun gusto o necessità.”

Questo il motto di Metropolita!!

Io sarò all’inaugurazione giovedì 27 settembre alle ore 20.00 e voi? Volete perderlo?? 😀

 

INFORMAZIONI UTILI

Metropolita | Piazza Gentile da Fabriano, 2 – 00196 Roma
Tel. +39 06 3240249
Open: Monday – Sunday from 12.00 – 15.00 / 18.00 – 02.00

DOROYAKI:DORAEMON A ROMA!

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Taste of Roma 2018, in anteprima il piatto d’autore dello Chef Stefano Marzetti

Taste of Roma 2018, in anteprima il piatto d’autore dello Chef Stefano Marzetti

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Taste of Roma 2018

in anteprima il piatto d’autore dello Chef Stefano Marzetti

 

Tra due giorni avrà inizio una manifestazione che amo particolarmente, il Taste of Roma, l’unico evento che ti permette di assaggiare i piatti dei grandi chef, dando la possibilità ad ognuno di noi di avvicinarci alla cucina di eccellenza del panorama italiano. L’atmosfera che si respira nei Giardini Pensili dell’Auditorium Parco della Musica è magica. Ogni anno gli chef sono chiamati a rappresentare nei loro piatti un tema, in questa settima edizione si parte dal concetto dell’ evoluzione del gusto, ognuno deve indicare quale opera artistica italiana ha ispirato la sua cucina. Il quarto piatto di ogni ristorante sarà il #piattodautore, ovvero la rappresentazione della loro evoluzione culinaria.

Venti saranno gli chef che realizzeranno ben 72 portate dalle cucine allestite per l’evento. Possiamo comporre il nostro menù assaggiando tutte le creazioni di questi chef eccezionali. Assistere a show cooking e tantissimi eventi correlati al Food.

Lo scorso anno, ho dedicato il mio primo articolo al Taste of Roma, e ho parlato a lungo dei piatti proposti durante la manifestazione, soffermandomi sullo Chef Stefano Marzetti, dal Mirabelle Hotel Splendide Royal. Oggi ho avuto il piacere e la possibilità di aver un anticipazione sui piatti che verranno eseguiti nella sua cucina durante il Taste.

           Rocher di asparagi, rosso d’uovo, tartufo nero estivo e cremoso di robiola

Il primo piatto viene definito dallo Chef il più intrigante dei quattro che verranno proposti, l’unico vegetariano. Il Rocher è composto da una selezione di asparagi con all’interno una capsula di zabaione, ovvero di una pallina di cremoso di uovo pastorizzato. La polpetta viene avvolta nella parte esterna da scaglie di pane cristallizzato, ovvero pane setacciato grossolanamente, e poi fritta. Servita con tartufo nero grattugiato e con un cremoso di robiola biologica di capra, dal sapore più persistente e in contrasto con il cremoso di rapa rossa più delicato. Un piatto in cui non solo c’è una ricerca di contrasto cromatico ma anche di sapore.

   

Ho avuto il piacere di assaggiarlo in anteprima e vi assicuro che è ottimo. Gli asparagi con lo zabaione, il tartufo e i cremosi di robiola e rapa rossa creano un contrasto davvero piacevole al palato.

Reale di maiale iberico cotto a bassa temperatura

Lo chef Marzetti descrive dettagliatamente il secondo piatto, il Reale di Maiale Iberico, cotto a bassa temperatura.

Il Reale è il taglio principe del maiale, la parte del collo e la sua carne è marezzata, ovvero presenta infiltrazioni di grasso che in una cottura prolungata si disperde e rende la carne morbidissima. A differenza del nostro maiale che rimane più rosato, ed obbliga una cottura al di sopra dei 74 gradi, quello iberico è molto simile alla carne di manzo, perfetto per la bassa temperatura.

La carne cruda viene massaggiata e marinata con yogurt greco, tandoori e del Berberè (insieme di spezie piccanti) per 48 ore, adagiata nella placca con la marinatura e l’olio di semi, viene cotta per 18 ore a 57 gradi. Senza i liquidi, la carne viene abbattuta per evitare il prolungamento della cottura. Gli umori della carne vengono poi emulsionati, creando una sorta di maionese che accompagnerà il piatto. Anche in questo caso lo chef cerca i contrasti, e sceglie la verza tagliata sottile, lo shiso, un’alga dal sapore agrumeto tagliata a julienne, entrambe a crudo, e la dispone alla base del piatto. Il maiale tagliato a fette viene alternato con medaglioni grigliati di arepa venezuelana, una farina di mais bianco molto simile alla nostra polenta, impastata a freddo con acqua e curcuma.

Un piatto dalle mille contaminazioni. Manca soltanto l’elemento dolce creato dallo chef con i petali di cipolla rossa di Tropea caramellata con aceto rosso toscano e zucchero.

Verza, shiso, montagnola di arepa semi croccante, cipolla candida e carne di maiale tenerissima. Aspetta solo di esser assaggiato.

Cioccolato bianco, salvia e lamponi

Durante il Taste of Roma lo chef Marzetti presenterà il dolce adagiando un cannolo di cioccolato bianco, salvia e lampone su una base di zucchero filato al lampone. Il cannolo è una sorta di lingua di gatto con l’aggiunta nella farina di salvia sbriciolata, riempito al suo interno da parfait ai lamponi e servito con una glassa di cioccolato bianco, burro di cacao e lamponi sbriciolati ed essiccati.

Incursione nella cucina dello Chef Marzetti durante la preparazione dei cannoli di salvia e cioccolato.

Linguine di farro, cremoso di bufala, pomodoro, ricci di mare e pesto di pistacchio di Bronte

Ecco finalmente il piatto d’autore dello Chef dedicato a Salvator Dalì, personaggio stravagante scelto per la sua grande passione per la cucina, dall’età di sei anni Dalì aveva un sogno, far il cuoco. Una grande passione per il cibo e per i ricci di mare. Ogni mattina Salvator Dalì, vivendo in un posto di mare, mangiava a colazione con suo padre trenta ricci. Da qui nasce l’idea del piatto. Linguine di farro con ricci di mare, pomodoro giallo biologico con crema di bufala affumicata e pesto di pistacchio. Il riccio viene inserito nel piatto mantecato fresco e pulito.

La scelta dello chef per questo artista ha una doppia sfaccettatura, ricordate una delle opere più conosciute di Dalì, gli orologi molli e la sua ossessione per il tempo che sfugge. Proprio sul tempo e l’importanza che dobbiamo dare ogni giorno al nostro tempo che Stefano Marzetti vuol farci riflettere. La sua cucina nell’ Auditorium sarà allestita con una frase molto importante:

Taste your Time – assapora il tuo tempo, per lo chef rappresenta la cosa più importante, è il vero valore aggiunto della nostra vita, in ogni piatto lo chef mette il suo tempo per regalarci un’emozione.

     

I Ristoranti del Taste 2018

Achilli Enoteca Al Parlamento – Chef Massimo Viglietti
Acquolina – Chef Angelo Troiani
All’Oro – Chef Riccardo Di Giacinto
Barrique – Chef Oliver Glowig
Bistrot 64 – Chef Kotaro Noda
Finger’s – Chef Roberto Okabe
Glass Hostaria – Chef Cristina Bowerman
Il Convivio Troiani – Chef Daniele Lippi
Imàgo all’Hassler – Chef Francesco Apreda
La Pergola – Hotel Rome Cavalieri – Chef Heinz Beck
La Terrazza Hotel Eden – Chef Fabio Ciervo
Maestri in Cucina Ferrarelle
Chef: Paolo Trippini, Andrea Provenzani e Adriano Baldassarre
Maestri Pizzaioli: Salvatore Grasso, Massimo Giovannini e Pier Daniele Seu
Magnolia – Chef Franco Madama
Metamorfosi – Chef Roy Caceres
Mirabelle Hotel Splendide Royal – Chef Stefano Marzetti
Per Me – Chef Giulio Terrinoni
Ristorante Il Tino – Chef Daniele Usai
Tordomatto – Chef Adriano Baldassarre

Dove, quando e quanto costa.

Luogo: Giardini Pensili | Auditorium Parco della Musica | viale Pietro de Coubertin, 30 | 00196 ROMA

Quando:

20 settembre – giovedì 19:00 – 24:00
21 settembre – venerdì 19:00 – 24:00
22 settembre – sabato 12:00 – 17:00 | 19:00 – 24:00
23 settembre – domenica 12:00 – 17:00 | 19:00 – 24:00

Costo:

Il prezzo del biglietto è di Euro 16,00 e potete acquistarlo su www.tasteofroma.it, www.ticketone.it  e presso la biglietterie dell’Auditorium Parco della Musica. Il biglietto ti permettere di accedere all’evento e partecipare a tutte le attrazioni ad eccetto di quelle previste in area Vip Lounge. Il costo delle portate degli chef possono variare dai 6 ai 10 sesterzi. (1 sesterzio equivale a 1 euro).

 

 

Ci vediamo al Taste Of Roma per assaggiare i piatti dei migliori chef
Hashtag ufficiali: #tasteofroma #piattodautore #magnamosenacosetta
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