La cucina di Aede
Così come la cucina, che trova piena espressione in una carta essenziale, tredici piatti che variano a cadenza mensile. Pesce di fiume, molluschi, carne (rigorosamente italiana), latticello e vegetali danno vita a proposte quali Piselli, panna acida, menta e lardo o Manzo, senape, aglio, shiso e ravanelli, giochi di contrasti e consistenze. Piatti dalla forte intensità, terrosi, acidi, che rappresentano appieno la cucina nordica. La proposta ideata da Fabrizio Cervellieri per Aede Dining gioca con le sfumature di sapore, creando piatti strutturati su pochi ingredienti per esaltare la materia prima che è protagonista anche in carta.
Nel menù infatti si trovano gli ingredienti ma non la preparazione, così da dar vita a piatti in continuo movimento, le cui sfumature possono mutare di giorno in giorno. Il format è strutturato per permettere un’esperienza il più completa possibile, si possono provare differenti percorsi di degustazione scegliendo liberamente nel menù, da tre portate a 30 euro fino alla proposta composta da tredici portate a 129 euro.
Il pranzo
Aperto dal lunedì al sabato, a pranzo e cena, durante il giorno Aede offre una carta più snella, che cambia due volte alla settimana e che consente di poter scegliere due portate a 20 euro, tra due antipasti, due primi, due secondi e un dessert. Gli spazi che caratterizzano Aede Dining sono due, una sala interna da 18 coperti e una esterna da 14 posti, entrambe collegate dalle scelte stilistiche, cromatiche e dei materiali si integrano perfettamente in un ristorante nel quale mi sono sentita davvero coccolata e a mio agio, grazie ad uno staff preparato e gentile e una cucina identitaria e innovativa.
Via Federico Cesi, 22
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